E
ra stato promesso un mercato pirotecnico. André Gomes, Hector Herrera, Kristoph Kramer, ricordate altri nomi? Nel rassegnato silenzio che anticipa la chiusura della fiera di Milano si contano solo i cinque botti fatti esplodere da Maurizio Sarri contro l’Empoli. La vittoria rimuove la delusione, ma non i rimorsi. L’immediata replica alla Juve indica un solo, temibile antagonista per lo scudetto: fa sapere all’Italia del calcio che a Napoli si è finalmente realizzato qualcosa di molto importante, che un genio delle panchine finora incompreso ottiene calcio futurista da una compagnia devota, che una squadra si esalta nella sfibrante coreografia di 30 passaggi ininterrotti, che vince mettendo insieme allegria e corsa, fatica e sogno. Ma questa squadra non meritava di essere potenziata con ricambi di qualità per resistere alla rimonta della Juve? Il 5-1 sull’Empoli, l’opera prima di Maurizio Sarri, consegna alle prossime sedici partite una domanda: ce la fa il Napoli così com’è, o andava potenziato? Neanche il tempo di porre il quesito, ed ecco la prossima squalifica di Allan e Hysaj. Con la Lazio chi giocherà a destra da mediano e esterno difensivo? Basteranno David Lopez e Maggio? Se la prima casella sarà coperta da Lopez, per la seconda Sarri deve forse cercare una alternativa. Koulibaly a destra e Chiriches al centro, accanto ad Albiol, tra le soluzioni di emergenza sembra la più interessante. Ma è giusto che si parli già di emergenza per il fantastico Napoli che fino a sera ha fatto cantare “Un giorno all’improvviso mi innamorai di te” anche ai tifosi più vecchi, stonati e taciturni? Una doppia squalifica può ricacciare la squadra in timori che non la sfiorano da mesi? Sembra una utopia: ma Sarri e i tifosi posono ancora sperare fino alle 23 di stasera? Con lo sfortunato Grassi e l’impalpabile Regini rischia di chiudersi un mercato malinconico. Da Giuntoli ci si aspettava di più. Ci si aspettava di meno invece dal Napoli. E ieri il lavoro di Sarri ha offerto un altro picco: grazie al recupero di Allan. Sono sommersi di lodi Higuain per il 22esimo gol, Insigne per il decimo e il nono assist, Callejon per l’ingegno tattico. Ma è successo qualcosa di molto importante. Ai suoi straordinari livelli autunnali è tornato Allan. Ricordava Bagni nell’anno del primo scudetto. Ha recuperato palla e invertito il gioco, riequilibrando le correnti laterali. Si diceva: il Napoli attacca a sinistra e si difende a destra. Si diceva questo perché il versante Ghoulam-Hamsik-Insigne filava in profondità. Callejon a destra tentava qualche taglio o tamponava. Con Allan così potente a creare profondità, il Napoli ha attaccato anche da destra, consentendo a Callejon le migliori conclusioni. Come raddoppiare la forza d’urto: il Napoli svolge ora le stesse trame con triangoli veloci su tutt’e due i lati. Non è un caso se sono spariti come birilli Croce e Mario Rui, sul versante sinistro dell’Empoli. Messo in campo con un po’ di vanità superflua da Giampaolo, l’Empoli ha sofferto. Saponara si è piegato come un giunco al confronto con Jorginho, anche il miglior Zielinski si è lasciato distrarre da Hamsik. Nella fase difensiva lo slabbrato quartetto ha dimostrato quanto sia insidioso il modulo 4-3-3 per l’ampiezza del volume d’attacco, con il formidabile Callejon a destra ed a sinistra con Insigne che a sua insaputa ruba il sonno ad Antonio Conte. Con la baldanza di un caporale di giornata, il Ct gli ha chiuso in faccia le porte della Nazionale. Il calcio come il tempo è galantuomo. In una serie A dominata da stranieri vediamo come se la caverà Conte: seguendo il suo puntiglioso orgoglio dovrà dimostrare come e perché rinuncerà al miglior talento italiano tra quelli che sempre più di rado emergono in un campionato ristretto a Napoli e Juve.
Antonio Corbo – La Repubblica
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