Corbo: “Per la vittoria serviva sputare l’anima: gli avversari conoscono l’orchestra del solo motivo”
Scrive Antonio Corbo su La Repubblica: “Oggi poteva essere di nuovo primo. Gli avevano dato tutti una spinta per la più facile delle risalite. Inter e Juve che si inchiodano sullo 0-0, la Roma che si lascia imporre lo stesso risultato dal Chievo. Solo il Napoli non ha capito che era la sua domenica, per avere tutto in un giorno gli bastava battere una mite Fiorentina che vola a mezz’aria con rotta indefinita. La sconfitta con la Juve, l’addio alla Champions, le prime polemiche: sarebbe stato tutto rimosso. Per una vittoria così importante il Napoli doveva sputare l’anima. Non l’ha fatto, e ora inganna se stesso. Hanno tutti un alibi. La società ha promesso lo scudetto senza attrezzare la squadra. L’allenatore si tiene fuori dal mercato. Se arriva uno che conosca il suo gioco bene, altrimenti è un clandestino a bordo. Accade che arrivi Mario Rui, non ancora pronto. I giocatori, infine: chi va in campo si lascia usurare, vedi Hamsik. I precari aspettano. In questo disimpegno collettivo si lascia affondare la squadra che potrebbe ancora vincere lo scudetto, se qualcuno desse per primo una scossa. Non la dà Sarri: a fine partita dice di aver visto il Napoli meglio che a Rotterdam, disprezza chi gli ricorda la lentezza di meccanismi ossidati, sostiene che i test siano migliori di quando la squadra vinceva sempre. Sono in corto circuito anche gli apparecchi di controllo?
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