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Castellammare di Stabia

Corbo: “De Laurentiis spinge per tornare a giocare: c’entra anche il Bari”

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Il giornalista spiega i motivi della volontà di ADL

Il noto giornalista Antonio Corbo ha parlato, attraverso il suo editoriale per il quotidiano La Repubblica, della situazione che attanaglia la Serie A dopo lo stop forzato a causa dell’emergenza COVID-19.

E

cco quanto scritto da Corbo:
“Con le sue urgenze confuse anche stavolta il calcio riflette il paese. Vogliono tutti ripartire, ma nessuno sa bene dove andare. In questa immensa stazione di Babele, De Laurentiis tra i più impazienti.
Con l’alleato Lotito freme: che scatti subito il verde, questione di giorni, domani l’incontro con il ministro Spadafora e mercoledì il vertice a Palazzo Chigi. Il presidente del Napoli si sente 5 volte impegnato: chiudere bene campionato e coppe, regolare i conti su stipendi e multe, spingere il Bari in B, smuovere il mercato, migliorare i proventi della Lega diretta da Paolo Dal Pino.
1) Per la ripresa il Napoli è pronto.
Non teme il protocollo sanitario. A Castel Volturno sono differenziati gli ingressi di squadra e dipendenti sia nel centro sportivo che in albergo, la clinica Pineta Grande è proprio accanto per tamponi e analisi sierologiche, spogliatoi sanificati.
2) Incerte le sedi delle partite a porte chiuse. Sono al Nord 14 club su 20, tra Lombardia, Piemonte, Emilia, Liguria, Veneto, Friuli. Il presidente Gravina indica il centro-sud per la fase finale. La Campania per basso rischio di contagio sembra ideale con viaggi senza aerei ma in bus, con gli stadi di Napoli, Benevento, Salerno, Avellino e della vicina Frosinone, con alberghi di lusso da Napoli a Telese. La Campania è però penalizzata dalla Regione. Minaccia restrizioni, anche chiudere i confini. Prende quota la Puglia.
3) Il mercato sembra florido. Il Napoli ha crediti (Diawara, Verdi, Rog) e cessioni importanti da fare (Koulibaly, Allan, Milik). Per Fabiàn Ruiz, il più richiesto, Gattuso chiede la conferma, lo stesso per Zielinski.
4) Diventa un caso Mertens.
Domenica 1 marzo fu annunciato il rinnovo dopo il pranzo con le famiglie al Vesuvio. È calato poi il silenzio: tace la società, tace il giocatore lasciando che siano pubblicate notizie di contatti con altri club, Chelsea compreso. Chi ha cambiato idea, De Laurentiis o lui? Quattro milioni annui sono tanti per il calcio che verrà. Il campionato si dividerà: Juve e Inter in lotta serrata con motori sovralimentati, in seconda fascia società che non sprecano, solo risparmio e scouting. È il segreto di Lazio, Atalanta e Verona. Vuol essere il piano industriale del Napoli che però a gennaio ha corretto gli errori estivi pagando non poco gli acquisti. Nessun club cercherà gli svincolati di pregio, come vorrebbero Mendes e Raiola.
Incidono sui bilanci. Gli scambi consentono invece plusvalenze.
5) De Laurentiis segue anche le fibrillazioni della Lega Pro. Il Bari è secondo. Quattro le promosse in B, si pensa alla prime dei tre gironi e al sorteggio per la quarta. Al Bari non conviene. C’è un’altra idea: promuovere anche le seconde, quindi una B allargata a 22 squadre. Le 4 campane (Avellino, Cavese, Paganese, Casertana) restano fuori, in C. Si parla solo di serie A, della sfida tra le 12 in ansia per ricominciare e le otto contrarie, ma c’è tutto un mondo che rischia di non riprendere neanche in autunno. Dalla serie D in giù mancano soldie garanzie sanitarie.
In Campania 700 società e 1500 squadre. È la battaglia disperata del presidente Cosimo Sibilia che gestisce il 98% del movimento calcio, un milione di tesserati. Per il ministro campano Spadafora in agenda domani non c’è solo la serie A. Non può sparire il calcio di periferie, borghi e campanili”.

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