Coppa Italia senza squadre di Serie C e di Serie D. Questo è quanto è stato deciso ieri dal Consiglio Federale e dalla Lega di Serie A che starebbe per varare a partire dalla prossima stagione agonistica 2021-2022 una Coppa Italia senza più le squadre di Serie C e di Serie D ma riservata solo alle squadre di Serie A e di Serie B.
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i tratta in questo modo dell’ultima pugnalata inferta al romanticismo del calcio italiano ormai tramontato a partire dagli anni ’90. E probabilmente si tratterà anche di un vero e proprio boomerang che potrebbe anche ritorcersi contro alla Lega di Serie A che ha fatto di tutto per arrivare a questa decisione.
Quanto sono lontani gli anni anni in cui anche le squadre di Serie C nella competizione tricolore facevano tremare. Si pensi per esempio alla Nocerina di Lorenzo Battaglia che nel 1996 fece tremare addirittura la Juventus al “Partenio” di Avellino sfiorando anche la vittoria nel finale e costringendo comunque la Juve di Vieri e Del Piero al replay del match.
Si pensi anche all’Alessandria che solo 5 anni fa se la giocò alla pari col Milan nella semifinale di Coppa Italia. O allo stesso Pordenone che pochi anni nei quarti di finale affrontò l’Inter al “Meazza” e fu eliminata solo ai calci di rigore.
Barlumi di un calcio romantico che ormai sta per scomparire definitivamente. E così mentre nei giorni scorsi si è sollevata l’indignazione popolare per il progetto Superlega che vedeva coinvolti i club più ricchi d’Europa, a casa nostra si pensa bene di eliminare le squadre di Serie C e di Serie D dalla competizione tricolore senza che si sollevi lo stesso stupore da parte per esempio dei club meno ricchi di Serie A.
Inoltre da più parti negli ultimi anni si parla di voler dare più interesse a questa manifestazione sempre più considerata di secondo piano rispetto al campionato. E così mentre sarebbe meglio avvicinarsi al modello inglese della FA CUP che dovrebbe costituire il riferimento da imitare e a cui tendere, si pensa bene di escludere i club meno ricchi di C e di D. Una contraddizione che sa molto di vergognoso soprattutto per chi l’ha ideata.
Infine, anche dal punto di vista dell’interesse nell’ottica di riaprire gli stadi in estate, non è detto che per esempio una Juve Stabia-Udinese non abbia meno spettatori al “Romeo Menti” di un Ascoli-Benevento o qualcosa di simile. Anzi magari sarebbe molto probabile proprio l’esatto opposto.
Insomma quella di escludere dalla Coppa Italia le squadre di B e di C appare sempre più come l’ultima vergognosa decisione del mondo del calcio italiano ricco sempre più di ipocrisia (vedi reazione al progetto Superlega) che certamente allontana sempre più gli sportivi piuttosto che riavvicinarli. Giusto per capire che sono finiti i sogni e il romanticismo di questo sport. Nel calcio di oggi purtroppo contano solo i soldi e chi ne ha di più….
a cura di Natale Giusti
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