A seguito delle accuse di messaggio fuorviante che poteva anche istigare alla violenza, come da reclamo della Consigliera regionale per le pari opportunità Ivana Enrica Pipponzi, i promotori del Convegno decidono di modificarne il nome venendo così incontro anche alle rimostranze della Maxina Film, produttrice del lungometraggio “Amore, ma se mi uccidi, poi chi picchi?” del quale era stato mutuato il nome.
Il Convegno dell’associazione Sinergie Lucane: “Amore, ma se mi uccidi, poi chi picchi?”, ha fatto molto discutere per l’inprovvido utilizzo del titolo di un lungometraggio della Maxima Film che se ne era risentita esternando alcune perplessità.
Perplessità e motivazioni chiaramente espresse anche in un comunicato del quale abbiamo dato nota in un precedente articolo che dava nota di quanto si era “scatenato” attorno alla iniziativa che, seppur lodevole nei presupposti, era stata lanciata a gamba tesa ed occhi bendati.
Dopo giorni di riflessioni e confronti, è arrivata la decisione di cambiare il titolo del Convegno dal contestato “Amore, ma se mi uccidi, poi chi picchi?”, perché decontestualizzato e fuorviante senza il supporto delle immagini e della trama del lungometraggio della Maxina Film, ad un più chiaro e preciso “Fermiamo la violenza sulle donne” da tutti più immediatamente comprensibile senza necessità di riflessione o di altro supporto mediatico e/o di immagini chiarificanti.
I
mmagini e “storia” che vi riproponiamo anche qui ritenendo che, comunque, sia utile prenderne visione a prescindere dalla circostanza del poi partecipare o meno al Convegno.
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