Lo scontro opposizione governo giallo rosso è continuato anche oggi in Senato dove ci sono state scintille tra un ripetitivo Salvini e un nuovo Conte
Conte al Senato ribatte alle dichiarazioni di Salvini e altri (VIDEO)
A
seguire si riporta il trascritto, ed il video, della replica al Senato, del Premier incaricato, Prof. Giuseppe Conto, alle dichiarazioni dei vario gruppi ed in particolare al Sen. Salvini
CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, gentili senatrici e gentili senatori, permettetemi innanzitutto di rivolgere il mio più partecipe augurio e di unirmi agli auguri per il genetliaco della senatrice Segre. Io credo, e tutti possiamo convenire, che ci sia ancora molto preziosa la sua personale testimonianza su una delle pagine più buie della storia del Novecento. Quindi, ad multos annos.
Siccome ieri, nelle comunicazioni che ho anticipato alla Camera e che poi ho consegnato qui al Senato, ho anticipato che questo Governo si farà garante anche di un linguaggio più consono e più rispettoso, di un clima di dialogo tra le istituzioni, tra cittadini e istituzioni e nell’ambito della società, dichiaro il mio personale appoggio – e mi farò latore con tutte le forze politiche confidando sicuramente di ritrovare il riscontro positivo su questo punto – per l’iniziativa che la senatrice Segre ha annunciato e che le sta molto a cuore, ossia una Commissione, una sorta di osservatorio – poi si definirà meglio e sarà il Parlamento a definirlo – contro l’hate speech, contro il linguaggio violento e aggressivo che sta pervadendo la società e che si diffonde nei social network.
Come è stato anticipato – poco fa c’è stato l’annuncio ufficiale -, la neo presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen riconosce all’Italia il più importante portafoglio, quello degli affari economici. Vi invito a considerare – è chiaro che qui la polemica politica, le logomachie sono molto intense e vivaci – che sarà il commissario che rappresenta l’Italia intera in seno alla Commissione europea. (Applausi dai Gruppi M5S e PD). Lo farà per cinque anni e sarà un importante presidio per l’Italia, quindi non per la singola maggioranza di turno ma anche, essendo un arco temporale lungo, per chi verrà dopo questo Governo. Dovremo fare di tutto per confidare di poter realizzare le riforme che stanno tanto a cuore al nostro Paese. Siamo in una prospettiva di nuova legislatura e io confido su questo versante che anche le forze di opposizione vorranno dare il loro contributo, perché quello che riusciremo a costruire in questa legislatura rimarrà comunque a beneficio di tutti e andrà a beneficio di tutti gli italiani.
Degli obiettivi sono già chiari. Vogliamo modificare e rivedere il Patto di stabilità e crescita e fare in modo che queste regole europee assecondino la crescita economica e, soprattutto, lo sviluppo sostenibile dell’Italia e dell’Europa intera. Vogliamo che ci siano maggiori piani di investimenti per quanto riguarda le tante periferie dell’Europa, non solo geografiche. Vogliamo approfittare perché di questo piano di investimenti più corposo possa beneficiare il nostro Mezzogiorno. Vogliamo che l’Europa investa più cospicuamente nel continente africano. È impensabile che l’Europa investa in una misura molto meno consistente di quella che la Cina investe in Africa. L’Europa è qui da noi, è un territorio pieno e ferace di opportunità e prospettive. Dobbiamo lavorare secondo un modello di partenariato tra pari, perché è nel mutuo interesse tra i Paesi africani, l’Italia e l’Unione Europea che si può intensificare la cooperazione. Ci sono tante altre iniziative su cui dobbiamo lavorare insieme.
Molti degli interventi soprattutto delle forze di opposizione indulgono pressoché prevalentemente sul passato. Vi è poi chi è rimasto fermo all’8 agosto, al momento in cui, con una certa arroganza e scarse cognizioni di diritto costituzionale, ha ritenuto, nell’ordine, di attivare unilateralmente una crisi di Governo – e questo è pienamente legittimo – ma poi, in più, ha ritenuto, ancora, di poter unilateralmente decidere di portare il Paese alle elezioni. Ancora più unilateralmente ha deciso di portare il Paese alle elezioni e alla campagna elettorale da Ministro dell’interno. (Applausi dai Gruppi M5S, PD e Misto-LeU. Commenti dal Gruppo L-SP-PSd’Az). E, ancora, ha deciso, sempre unilateralmente e arbitrariamente, di concentrare definitivamente nelle proprie mani tutti i pieni poteri. (Applausi dai Gruppi M5S, PD e Misto-LeU. Commenti dal Gruppo L-SP-PSd’Az).
RIPAMONTI (L-SP-PSd’Az). Vergogna!
PRESIDENTE. Prego, presidente Conte, prosegua.
CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. Se questo era lo schema, il progetto, l’obiettivo, è comprensibile che tutti coloro che l’hanno ostacolato, pur nel rispetto della Costituzione e con senso di responsabilità, per evitare al Paese una grave, gravissima incertezza ed economica, siano diventati nemici.
SALVINI (L-SP-PSd’Az). No, poltronari!
VOCI DAL GRUPPO L-SP-PSd’Az. Dignità, dignità, dignità!
PRESIDENTE. Colleghi, lasciamo che il Presidente del Consiglio faccia il suo intervento. Ho già detto stamattina che la dignità non manca in quest’Aula. Per favore.
CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. Gli amici di ieri, gli interpreti del cambiamento diventano non avversari, ma nemici.
BARBARO (L-SP-PSd’Az). Sei uno statista? Prova a esserlo!
CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. Assegnare… (Commenti dal Gruppo L-SP-PSd’Az). Non abbiate paura delle parole. (Applausi dai Gruppi M5S, PD e Misto-LeU. Commenti dal Gruppo L-SP-PSd’Az).
PRESIDENTE. Io vorrei ascoltare la replica.
CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. Io sono qui da stamattina in religioso silenzio e ho ascoltato tutti i vostri interventi. (Applausi dai Gruppi M5S e PD).
Potete non essere d’accordo con quello che dico ma forse sarebbe corretto consentirmi di esprimere quello che devo dire. (Applausi dai Gruppi M5S e PD. Proteste dal Gruppo L-SP-PSd’Az).
Assegnare ad altri le proprie colpe è il più limpido, il più lineare percorso per rimanere deresponsabilizzati a vita, per non confrontarsi con le conseguenze delle proprie decisioni. È un modo certo, per quanto mi riguarda non il migliore, per conservare la propria leadership, per scacciare via gli errori politici. (Applausi dai Gruppi M5S e PD).
D’altra parte errare è umano, succede spesso a tutti, anche in politica, riuscire a dare agli altri la colpa dei propri errori è il modo migliore in politica per conservare la leadership di un partito. (Applausi dai Gruppi M5S e PD. Proteste dal Gruppo L-SP-PSd’Az).
PRESIDENTE. Non va bene così, per cortesia. Fate parlare il Presidente del Consiglio, un po’ di rispetto.
LA RUSSA (FdI). Si rivolga all’Aula, Presidente.
PISANI Pietro (L-SP-PSd’Az). Deve lui rispettare per primo.
CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. Evocate spesso, e lo ripetete, il concetto di dignità, un concetto veramente molto importante, soprattutto sul piano giuridico, perché, come si dice, è il diritto fondamentale della persona, ma la dignità, per quanto riguarda il ruolo e le funzioni del Presidente del Consiglio, non sono e non possono essere riconosciute o meno a seconda che lavori al vostro fianco o meno e sia con voi al Governo. (Applausi dai Gruppi M5S e PD).
Ero l’alfiere degli interessi nazionali fino a ieri e oggi scopro che non lo sono mai stato. (Proteste dal Gruppo L-SP-PSd’Az).
La dignità può derivare solo dal fatto di servire con disciplina, onore e con il massimo impegno, il massimo sforzo e la massima determinazione il mio Paese e gli interessi degli italiani, non altro. (Applausi dai Gruppi M5S e PD. Proteste dal Gruppo L-SP-PSd’Az).
Poi, con calma, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, spiegherete al Paese, visto che evocate e vi legate a questo concetto, cosa ci sia di dignitoso in tutti i subitanei e repentini voltafaccia che ci sono stati in poche settimane. (Applausi dal Gruppo M5S. Proteste dal Gruppo L-SP-PSd’Az).
SALVINI (L-SP-PSd’Az). Appunto.
MONTANI (L-SP-PSd’Az). Senza vergogna.
CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. Per rispetto a quest’Assemblea, la funzione di questa seduta è parlare del programma di governo. (Applausi dal Gruppo M5S). Su questo punto rimetto, per più ampie considerazioni, alle comunicazioni che ho consegnato.
Il dibattito odierno che ho seguito con attenzione – ho preso infatti molti appunti – mi sollecita, però, alcune precisazioni. Sono contento perché è stato riconosciuto che il progetto politico rimarca molto l’importanza di investire nella scuola, nell’università e nella ricerca. (Applausi dai Gruppi M5S e PD).
Il nostro obiettivo non è tanto e solo investire di più, ma investire meglio nella conoscenza perché il volto futuro dell’Italia verrà disegnato soprattutto da ciò che riusciremo a fare in termini di investimenti in questo comparto. Il modello educativo affronterà l’affascinante e complesso problema della conoscenza non più sulla base del cosa imparare, ma del come imparare. Sarà, quindi, un metodo che rafforza la capacità dei nostri giovani di destreggiarsi nei sentieri della conoscenza, le loro competenze digitali, che sono strategiche già nel mondo del lavoro e sono sempre più necessarie per crescere, migliorare e dialogare con il mondo. È un nostro obiettivo anche valorizzare la funzione dei docenti, che anche sul piano economico certo hanno di che lamentarsi se guardiamo alle statistiche comparative con altri Paesi. Un obiettivo primario – lo ripeto e lo rimarco – sarà la ricerca e far dialogare i centri universitari e gli enti ricerca. Dobbiamo lavorare in questa direzione ancora più intensamente. C’è molto da fare in termini di coordinamento e di raccordo per potenziare il sistema ricerca e in termini di miglioramento delle regole anche di reclutamento. Senza sconvolgere alcunché, possiamo intervenire per adeguare meglio il reclutamento, la selezione dei ricercatori e la stessa valorizzazione dei progetti di ricerca rispetto agli standard internazionali. Ci sono delle best practice che ormai sono acclarate. (Ilarità dal Gruppo L-SP-PSd’Az). Le migliori pratiche sono ormai acclarate a livello internazionale e ci consentono.
VOCI DAL GRUPPO L-SP-PSD’AZ. Vogliamo la traduzione!
CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. L’ho fatta.
Dicevo delle migliori pratiche a livello internazionale, che dobbiamo applicare estesamente anche in Italia. Sicuramente uno strumento, un percorso e un obiettivo che ci consentirà di migliorare tutto il comparto sarà l’istituzione di un’Agenzia nazionale che si faccia carico di un maggior coordinamento, raccordo e nello stesso tempo dell’applicazione di questi principi che rendono maggiormente competitivo il nostro sistema rispetto alla sfida globale che esiste anche in questo settore di ricerca. C’è, però, un problema; dobbiamo avere sempre presente questo aspetto: possiamo potenziare la ricerca, possiamo investire di più, ma se alla fine i nostri giovani più qualificati andranno all’estero sarà un investimento che si rivelerà improduttivo. Ecco perché, nel contempo, dobbiamo fare in modo – ci teniamo tantissimo – che il nostro sistema sia attraente non solo per i giovani italiani che sono andati all’estero, ma anche per i giovani stranieri che si potranno trasferire in Italia perché troveranno un ambiente più smart per la ricerca.
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