La sottosegretaria Montaruli si è dimessa dopo la condanna definitiva per le spese pazze in Piemonte.
Condanna definitiva per la Montaruli (FdI) a 1 anno e 6 mesi
Augusta Montaruli, sottosegretario all’Università e vicina al partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, ha deciso di dimettersi dal suo incarico di governo in seguito alla sentenza definitiva di condanna per peculato che le è stata inflitta dalla Corte di Cassazione.
La condanna riguarda il caso di “Rimborsopoli” in Piemonte, in cui Montaruli, all’epoca consigliera regionale, ha speso circa 25.000 euro di fondi pubblici in borse, vestiti di marca, libri erotici, cristalli Swarovski, cene in locali costosi e altri svaghi simili.
Le opposizioni avevano chiesto la sua rimozione e la notizia della sua dimissioni è stata accolta con soddisfazione.
Note sulla Montaruli
Montaruli, una fedelissima di Giorgia Meloni, aveva avuto un percorso politico all’interno di Fratelli d’Italia, partito di cui era stata deputata.
La notizia della sua nomina a sottosegretaria all’Università e ricerca aveva sollevato polemiche in quanto il suo passato militante in formazioni di estrema destra era stato oggetto di approfondimento e discussione.
Inoltre, la vicinanza di Montaruli con il presidente della sezione Nicola Grosa di Torino, suo zio, aveva destato sospetti e critiche riguardo alla sua nomina.
In particolare, Grosa aveva affermato che quando le aveva chiesto di tesserarsi con il suo partito, Montaruli aveva risposto “vade retro”.
In sintesi
La sottosegretaria Augusta Montaruli si è dimessa dall’incarico dopo la condanna definitiva per le spese pazze in Piemonte.
La sua nomina a sottosegretaria all’Università e ricerca aveva sollevato polemiche a causa del suo passato militante in formazioni di estrema destra della vicinanza con il presidente della sezione di Torino, e della condanna per peculato.
La notizia delle spese pazze in Piemonte, contestate ai ristoranti e a negozi di borse e Swarovski, aveva compromesso ulteriormente la posizione di Montaruli.
La condanna definitiva ha reso inevitabile la sua rimozione dall’incarico di sottosegretaria all’Università.
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