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Castellammare di Stabia

La commissione Sport sui rapporti tra Comune e SSC Napoli per l’utilizzo del San Paolo

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Nella riunione della commissione Sport è stata valutata la possibilità di stipulare una nuova convenzione con la SSC Napoli per l’utilizzo del San Paolo

 Napoli – Nella riunione presieduta da Carmine Sgambati, è stata esaminata la modalità applicata alla SSC Napoli per l’utilizzo dell’impianto sportivo San Paolo di Fuorigrotta. In commissione è stata approfondita la possibilità di arrivare alla stipula di una nuova convenzione. Durante la riunione sono intervenuti il direttore generale Attilio Auricchio, l’assessore allo Sport Ciro Borriello e la dirigente del servizio Grandi impianti sportivi Gerarda Vaccaro

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opo la discussione in commissione Trasparenza, ha spiegato il presidente Sgambati, va chiarito lo stato dell’arte dei rapporti tra Comune e Calcio Napoli e consegnata l’eventuale documentazione sulla richiesta di usufruire dello stadio come servizio a domanda individuale e sul versamento della quota dovuta in base a tale meccanismo.

Prima e successivamente all’intervento dell’Amministrazione, i consiglieri intervenuti hanno posto numerosi quesiti relativi soprattutto agli attuali rapporti con la società, alla regolamentazione delle pendenze economiche esistenti e alle prospettive future. Brambilla (Movimento 5 Stelle) ha chiesto di indicare il referente dell’Amministrazione nei rapporti con la società, di capire se il Comune sia in grado di gestire lo stadio per consentire alla squadra di avere una struttura adeguata ai risultati raggiunti, le richieste avanzate dalla società per continuare a giocare al San Paolo e a che titolo la società utilizza lo stadio dal 2014 senza aver sottoscritto alcun documento; Lebro (La Città) ha lamentato la mancanza di chiarezza sui rapporti tra Comune e Calcio Napoli e sull’aspetto che ha creato la recente rottura, sottolineando l’assenza della maggioranza in occasione delle discussioni riguardanti lo sport; Moretto (Prima Napoli) ha ricordato la diversa situazione della squadra nel 2005 e il ruolo del Consiglio comunale che ha partecipato alla costruzione del rapporto con la società. Ora al Consiglio non è consentito di partecipare e questo perché l’Amministrazione per prima lo svuota del suo ruolo; Langella (Agorà) ha ricordato che lo stadio è un bene comune della città che va difeso, al di là delle questioni di fede calcistica. La convenzione è un atto tra due parti, ma ora sembra che il Calcio Napoli non abbia intenzione di sottoscrivere alcun accordo; Venanzoni (Partito Democratico) ha ricordato che il rapporto con il Napoli non ha risvolti di carattere solo sportivo, ma anche ricadute sociali e commerciali. Va detto chiaramente se è la società a non voler firmare alcuna convenzione, mentre sul fronte dei biglietti per i consiglieri va detto che la decisione assunta dal direttore generale di rifiutarli senza consultare preventivamente almeno la Conferenza dei Capigruppo ha sottratto al Consiglio la sua autorevolezza; Rinaldi (Dema) ha posto l’accento sull’impossibilità di arrivare ad una convenzione, che è un atto bilaterale, in assenza della volontà della società. La convenzione- ponte approvata nel 2015 non è stata mai sottoscritta e non resta quindi che applicare lo strumento del servizio a domanda; per Palmieri (Napoli Popolare) il lasso di tempo intercorso dall’approvazione della convenzione-ponte nel 2015 ad oggi è eccessivo e non si è tenuto conto delle partite ancora aperte con la società, che vedono il Comune fortemente penalizzato nella definizione del quantum da ricevere. Ciononostante il Consiglio è stato tenuto fuori dalla discussione sui contenuti di un nuovo accordo che, si dice, non va sottoposto alle commissioni perché non rientra nelle sue competenze. Lanzotti (Forza Italia) ha chiesto se vi sarà un’altra transazione per regolare le pendenze ancora non sanate con la società e se vi è un accordo per l’utilizzo dello stadio come servizio a domanda individuale.

L’assessore Borriello ha chiarito che i rapporti con la società Calcio Napoli sono in capo alla sua persona e a quella del capo di gabinetto. La difficoltà di interlocuzione che si registra oggi esiste ma non è riconducibile all’amministrazione, che ha sempre dimostrato grande apertura e volontà di definire i rapporti. In assenza della volontà di arrivare ad una convenzione, si applica quanto previsto dal regolamento con il servizio a domanda individuale, sicuramente più oneroso ma alla portata della società. La squadra del Napoli gioca al San Paolo perché è la squadra della città e perché così indicato all’atto dell’iscrizione al campionato. Resta il profondo imbarazzo per il clima di queste settimane, disonorevole per la società, l’Amministrazione e la città.

Il direttore generale Auricchio ha ricordato la complessità dei rapporti con la società sportiva nel corso degli anni. La questione della fede calcistica va tenuta distinta da quella giuridica, che va regolata in base agli strumenti a disposizione. Per fruire dell’impianto per la stagione in corso si applica il meccanismo della domanda individuale così come prevedeva la convenzione-ponte approvata dal Consiglio nel 2015, relativamente all’ipotesi di mancata sottoscrizione dell’atto e di mancata presentazione dello studio di fattibilità.

I tempi di attesa per la firma sono stati lunghi perché solo a dicembre 2017 la società ha firmato la transazione che ha regolato i rapporti dare e avere tra le parti e da quel momento era possibile sottoscrivere la convenzione, ma il termine fissato per farlo, ai primi di settembre, è già scaduto. Per questo si applicherà ora il sistema diverso, paradossalmente più adatto ora che sono in corso i lavori per le Universiadi. Dalla tariffa applicata, sarà in ogni caso sottratto quanto speso dalla società per la manutenzione del manto erboso e per altre voci specifiche. Resta la volontà dell’Amministrazione di arrivare ad una convenzione per una concessione pluriennale dello stadio, ma al momento, su questo fronte, non si registra una volontà positiva da parte della società di calcio cittadina.


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