span style="font-size: 36px">La Citroen BX è un’automobile dalla linea molto originale e futurista prodotta dalla Citroën dal 1982 al 1994.
La Citroen BX fu prodotta in 2.315.739 esemplari, dei quali quasi 200.000 venduti in Italia.
Complice la prima crisi petrolifera della storia, gli anni Settanta sono stati difficili per il mercato dell’automotive considerando anche le forti oscillazioni del prezzo del carburante.
In seguito all’acquisizione di Maserati e la joint venture con NSU, la Citroen si trovò ad affrontare un periodo di grande difficoltà. La dirigenza pensò anche ad un accordo con Fiat, che non andò mai in porto per l’opposizione del governo francese. E fu così che, nel 1974, fu stipulato un accordo con l’altra grande casa automobilistica Peugeot che avrebbe portato alla nascita del gruppo PSA. Il nuovo accordo portò a grandi economie di scala grazie all’utilizzo di componenti comuni per le vetture dei due marchi ed il debutto della piccola Citroen LN, realizzata su base Peugeot 104.
Nel 1977 si avviò la progettazione del modello che avrebbe sostituito la Citroen GSA.
Nell’ideazione del progetto XB, si partì dall’idea di disegnare una nuova vettura a 2 volumi e 5 porte.
L’ardua impresa fu affidata a Marcello Gandini, già designer della Montreal e della Stratos. Il risultato fu la nuova Citroen BX che apparve davvero molto simile al prototipo Tundra che fu esposta da Volvo nel 1979 al Salone di Ginevra. La teoria più accreditata su questo strano episodio, è che il designer abbia “partorito” la Citroen BX e abbia usato la Tundra per valutare le critiche del grande pubblico.
Con la Citroen BX si modificano le linee tipiche di Citroen. Con il nuovo modello nascono dei tratti più netti e dal sapore più futurista e meno classico. Il frontale era caratterizzato da una calandra liscia con nuovi fari rettangolari con un’angolatura trasversale e il parabrezza era dotato di un solo tergicristallo.
Come nella migliore tradizione della casa francese, la vista laterale era bassa e filante, con le ruote posteriori parzialmente carenate. Sopravvive il leggendario volante monorazza e la strumentazione a “satelliti”, già utilizzati sulla GS e sulla Visa, con i principali comandi ai lati del cruscotto. La Citroen BX fu equipaggiata con le tanto particolari e storiche sospensioni idropneumatiche che riuscirono a sopravvivere nonostante le tante resistenze.
La Citroen BX fu presentata alla stampa nell’estate del 1982. Jaques Wolgensinger, capo ufficio stampa Citroen sceglie Castillon du Gard. Per invitare i giornalisti idea una sorta di “navigatore satellitare” domestico. Incise un audio con il percorso da seguire che fu distribuito con una audiocassetta ai giornalisti in modo che potesse essere ascoltata durante il percorso. La produzione della nuova berlina venne avviata nel mese di settembre del 1982.
Un’auto facile da amare recitava il primo spot italiano. Un’auto molto rivoluzionaria. Le linee spigolose, oltre a rappresentare una scelta stilistica, erano il frutto di un profondo studio di aereodinamica che portava ad una notevole riduzione dei consumi grazie anche alla scelta di materiali che riuscivano a contenere il peso e abbassare il baricentro. Nel 1985 debuttò la versione Break, e diverse varianti sportive per gli automobilisti più esigenti.
Degne di nota la versione a trazione integrale e le molte serie speciali, tra cui la bicolore “Leader”.
Le ultime berline sono state prodotte nel dicembre 1993, mentre il 1994 fu l’anno delle ultime break. L’ultima Citroen BX, versione speciale Fiorello, venne venduta in Italia fino al 1996. Il grande successo della Citroen BX fu fondamentale per la storia di Citroen. Un successo che deriva soprattutto dalle versioni diesel e dall’immensità della versione break. Oggi se ne vedono poche in giro, ma quelle che ci sono vengono amate alla follia dai loro fortunati proprietari.
Diversi i gruppi facebook dedicati al modello.
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