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Adnkronos) – “Ci sono stati vari politici che hanno attaccato in maniera confusa in particolare il cinema, dicendo che il tax credit per il cinema ammonta a 700 milioni di euro, mentre per il tax credit totale e quello che viene investito anche per attrarre produzioni straniere su cinema ci sono solo 176 milioni di euro.Rispetto al numero di film prodotti c’era sempre questa narrazione che molti film sono fatti ma non escono.
E’ vero che molti casi sono fuori dal sistema, ma ci sono stati moltissimi documentari che risultano come film ma non lo sono e aumentano il numero di film di finzione”.Lo ha detto l’amministratore unico di Lucky Red Andrea Occhipinti a margine degli Stati generali del Cinema in corso a Siracusa.
E su quanto detto dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè (“i soldi del tax credit ci sono ma vanno spesi bene, non per quelle produzioni che vanno in onda alle 8 del mattino o che non riescono a vedere le sale cinematografiche”), dice: “Non è esattamente così.La maggior parte dello strumento del tax credit è stato utilizzato per attrarre produzioni straniere, il 44 per cento.
Per cui è stato uno strumento formidabile per portare investimenti in Italia.Per quanto riguarda il cinema che è solo il 22 per cento dell’ammontare, molti film, a cui faceva riferimento la ministra Santanchè, ancora non sono terminati per cui non possono uscire, e se i film non escono non hanno diritto al tax credit”, dice. “Questo non vuol dire che non siano stati fatti dei titoli che non risultano come film ma non lo sono- spiega – ci sono molti documentari che devono uscire in sala, risultano come film ma in realtà non dovrebbero uscire in sala ma su una piattaforma”, conclude. “Sul tax credit chiediamo innanzitutto rapidità e certezze, perché l’industria cinematografica non può aspettare, altrimenti sarebbe un fallimento a favore di altri paesi che ormai hanno messo anche loro questo strumento fantastico come incentivo per attrarre produzioni e produrre di più localmente”.”La programmazione e la pianificazione nel cinema si fanno con molti mesi di anticipo”, ha aggiunto. “Qual è il punto di forza di Lucky Red?
Sicuramente la ricerca di film con contenuti importanti, ma anche con un’attenzione rivolta al pubblico.Ci sono, a volte, produzioni o dei registi autoreferenziali che fanno film pensando a quello che pensano sia interessante raccontare ma senza relazionarsi con il pubblico.
Noi abbiamo sempre avuto un contatto diretto con il pubblico.La nostra forza è stata sempre quella di scoprire registi sconosciuti a farli diventare famosi per fargli vincere premi, da Cannes agli oscar”.
Ha concluso —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)