Con il Ciclone Rea, l’Italia è sulla via di un cambiamento meteorologico tumultuoso, con allerta rossa in Lombardia e allerta arancione in sei regioni. Scopri cosa aspettarsi dalle tempeste e dalle variazioni di temperatura.
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- In breve: Arriva il ciclone Rea con temporali e un crollo delle temperature nelle regioni centro-nord. L’allerta rossa è stata emessa in Lombardia, mentre sei regioni sono sotto allerta arancione. Sono previste precipitazioni su alcune regioni, inclusi Friuli Venezia Giulia, Liguria, provincia autonoma di Bolzano, ampi settori del Piemonte, parte della Toscana e del Veneto. Il ciclone Rea porterà maltempo alle regioni centro-settentrionali, mentre il sud rimarrà stabile e soleggiato.
- 1. Allerta Meteo
In breve: Arriva il ciclone Rea con temporali e un crollo delle temperature nelle regioni centro-nord. L’allerta rossa è stata emessa in Lombardia, mentre sei regioni sono sotto allerta arancione. Sono previste precipitazioni su alcune regioni, inclusi Friuli Venezia Giulia, Liguria, provincia autonoma di Bolzano, ampi settori del Piemonte, parte della Toscana e del Veneto. Il ciclone Rea porterà maltempo alle regioni centro-settentrionali, mentre il sud rimarrà stabile e soleggiato.
Allerta Meteo
Il ciclone Rea sta per colpire l’Italia, portando con sé una serie di cambiamenti meteorologici significativi. Questo evento è accompagnato da un avvertimento di allerta rossa nella regione della Lombardia e da un’allerta arancione in sei regioni, tra cui Friuli Venezia Giulia, Liguria, provincia autonoma di Bolzano, ampi settori del Piemonte, parte della Toscana e il Veneto. Queste misure precauzionali sono state prese in considerazione in risposta ai cambiamenti meteorologici imminenti.
La Protezione Civile ha lanciato un avviso in relazione all’estensione dell’area perturbata di origine atlantica, che influenzerà le regioni settentrionali italiane. Questa perturbazione porterà precipitazioni, in particolare con carattere temporalesco, alle regioni settentrionali e centrali, soprattutto sul versante tirrenico. Si prevede anche un aumento della ventilazione dai quadranti occidentali, che coinvolgerà molte regioni centro-meridionali.
Le previsioni meteo per i prossimi giorni indicano che il nord dell’Italia sperimenterà un aumento della nuvolosità, con piogge a carattere di rovescio e temporale che diventeranno intense in alcune zone. Nel frattempo, il centro e la Sardegna godranno di condizioni stabili e soleggiate, mentre aumenterà la nuvolosità in Toscana e Sardegna con temporali, che si intensificheranno durante la serata. Le temperature subiranno cambiamenti, con minime in calo nelle regioni centro-settentrionali e massime in diminuzione al nord.
Una parte significativa delle preoccupazioni deriva dagli effetti notturni dei temporali. Regioni come il Vercellese e il Novarese hanno subito danni a causa di un nubifragio violento che ha colpito anche Milano. Questo nuovo fronte temporalesco ha portato grandinate violente e venti fino a 100 chilometri all’ora. Sono stati registrati oltre 150 interventi da parte dei Vigili del Fuoco, con danni tra cui allagamenti, dissesti, tetti divelti e piante pericolanti.
I danni alle infrastrutture, inclusi i sistemi ferroviari, sono stati significativi. Un treno sulla linea Casale-Alessandria è rimasto bloccato a causa di un ramo caduto sulle rotaie. Anche il sistema di trasporto pubblico a Milano è stato colpito, con diverse linee deviate a causa del temporale. L’evento ha causato un crollo repentino delle temperature, con una diminuzione di 11 gradi in poche ore.
Questi eventi climatici intensi sono collegati a cambiamenti più ampi nel clima italiano. Coldiretti ha segnalato una tendenza evidente alla tropicalizzazione, con manifestazioni meteorologiche violente, cambiamenti stagionali sfasati, precipitazioni intense e il rapido passaggio dal caldo al maltempo. Il 2023 è classificato come uno degli anni più caldi nella storia italiana, con un aumento della temperatura media di 0,67 gradi rispetto alla media storica. Gli impatti sono evidenti nell’agricoltura, con danni significativi alle coltivazioni e alle infrastrutture, spingendo verso una produzione ridotta in diversi settori agricoli.