Se una famiglia avesse una Costituzione, dovrebbe riformarla? Questo è quanto chiede il nostro Emilio Daverio nel suo articolo appena pubblicato con tanto di video sceneggiata allegata.
L
’argomento mi ha stuzzicato visto che è molto attuale con anche tentativi impropri di suo utilizzo del tipo di parlare a nuora perché suocera intenda; traslato: diciamo no e mandiamo a casa Renzi!, ma che ci azzecca?, mi chiedo, e vengo al punto:
Bello il video, bella la sceneggiata ma …..
ma rientrando nella vita reale di una società, che non è (si spera) un fiction, le cose sono ben diverse e non è che seguano un copione scritto da un qualcuno, copione che magari si può rimaneggiare anche di continuo a seconda dello share televisivo.
Ciò detto, e volendo anche restare nell’ambito familiare, la mia risposta, invece, è SI e per diversi motivi:
1) la vita e le condizioni della stessa si evolve e non resta sempre ferma alle sue origini per cui mutano anche le VERE esigenze primarie
2) con la vita si evolve anche la società e quindi mutano le esigenze e le priorità della e per la stessa
Questo è valido per la società come anche per la famiglia che altro non è che un primo piccolo anello della catena che concorre a formarla.
Quando fu stilata la Costituzione (alla quale bisogna e bisognerà sempre rendere onore e ringraziamenti perché tanto – tutto – le dobbiamo) le condizioni e le necessità da normare erano ben diverse: si usciva da una guerra e da una dittatura disastrosa che tutto avevano cancellato (diritti in primis) per cui era urgente e primario ripristinare e normare tante cose affinché non fossero più calpestate (almeno facilmente e senza azioni ostili: guerra et similia).
OGGI la guerra e la dittatura sono ben lontane e alle spalle (per la seconda, in verità, ci sono continui tentativi di tornare all’uomo solo al comando e quindi pur sempre dittatura sebbene denominata, modernamente, democrazia liberale e, per inciso, non è nelle corde dell’attuale modifica proposta come si vorrebbe far passare) e ben altre sono le necessità ed i diritti primari da introdurre e/o tutelare come anche – da non dimenticare – alcuni altri scritti e sanciti dalla COSTITUZIONE vigente e MAI applicati.
IDEM per una famiglia: quando si forma sono solo in due (non importa la loro identità) e quindi con determinate necessità da “normare” e rispettare. Poi magari la famiglia cresce, si allarga, magari muta anche nelle condizioni economiche ed allora, ecco che sono opportuni ritocchi che tengano conto della nuova situazione come anche delle nuove esigenze e diritti dei nuovi “attori” in commedia familiare.
PER ENTRAMBE, quindi, ritocchi e aggiustamenti sono più che necessari, direi dovuti se non si vuol compromettere un giusto equilibrio e/o prevaricare nuovi diritti necessari per tutti: antichi e nuovi “attori” nella commedia della vita e della società.
NON avversione al cambiamento (aggiustamento) quindi ma ATTENZIONE e VIGILANZA affinché il tutto sia fatto con serietà e senza alcun interesse di parte, soprattutto se di chi forte già è di suo e quindi ha mezzi e capacità per difendersi anche da solo come, del resto, emerge anche nel video ben fatto ma strumentalizzato e forzato per e su altro: ve lo ripropongo come promemoria
https://www.youtube.com/watch?v=YIZE5hf5BhE
Nel video, la conclusione, è un NO ben orchestrato ed infiocchettato con finalità “altre” altrove anche ben chiaramente espresse: mandare a casa Renzi senza dare – come sempre in questi casi – alcuna concreta e reale variazione Questo, di fatto, appare essere l’unico vero obiettivo del NO detto a priori o con il solito abusato utilizzo di quello che io definisco ALTRISMO (fatto di una sequela di ma, ma, ma, con elendo di tante altre cose da farsi ma senza mai dire come farle e/o vederne la realistica realizzazione) che non fa altro che bloccare QUALSIASI iniziativa, QUALSIASI normativa in nome del: c’è ben altro da fare. Ed intanto nulla si fa. Si vegeta nello status quo nel quale poi ci pace crogiolarci per elevare i soliti lamenti.
CONCLUSIONE: tra il NULLA ed un QUALCOSA di diverso, io preferisco il QUALCOSA (ovviamente ben vigilato e regolamentato) che, comunque, sarebbe un primo passo verso un cambiamento ed un adeguamento alle nuove condizioni ed esigenze di “normazione” delle persone e della società tutta. POI ci sarà ancora tutto il tempo e la libertà di continuare a praticare il lagnismo fine a se stesso o, auspicabile, proteso ad effettuare ancora qualche altro passo, magari ancora piccolo, piccolissimo, ma sempre passo è e sarebbe.
QUESTO il mio modesto parere sull’attuale contendere. Mi resta solo da contestare, ancora, un detestabile snaturamento (per interessi partitici e personali di troppi) che aleggia nell’aria e che, ribadisco ancora, è anche chiaramente dichiarata: votiamo NO e così mandiamo a casa Renzi. Ma che ci azzecca? (direbbe qualcuno, e dico io). QUESTO è un NO a prescindere e fuori da ogni merito.Un NO che si vorrebbe utilizzare per altro (e torna l’ALTRISMO, quello più ignobile e deleterio) che nulla ha a che vedere con l’oggetto in causa. Piuttosto, si valuti bene il tutto e si concorra a correggere, ove possibile, qualche passo senza intenti truffaldini e da “dittatori in ombra” che non ci stanno a non essere al comando o, comunque, a non essere sotto i riflettori.
Renzi sta sullo stomaco? Non lo si vuole e non lo si digerisce? Bene, liberissimi di pensarlo e di provare a mandarlo a casa ma, nei dovuti modi e nel dovuto momento, non per vie traverse che magari farebbero il loro interesse ma lederebbero quelli di tutti gli altri cittadini, e per tutti intendo proprio TUTTI dal momento che gli unici interessi che sarebbero “curati” sarebbero quelli poltronanti e politicanti dei soliti noti, ed anche ignoti che noti vorrebbero diventare.
Con cordialità, Stanislao Barretta
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