Come si è arrivati a questa chiusura dei ponti ? Link-video della passerella coperta nel 2016 dal torrente.
La decisione di chiusura del transito è arrivata il pomeriggio del 4 settembre 2018 a seguito di periodiche ispezioni dell’ANAS con cui è stato rilevato un aggravio delle condizioni di degrado dei due ponti.
Di tutta evidenza il recente crollo del ponte Morandi di Genova, ove sono purtroppo morte decine di persone ed altrettanti sono rimaste ferite tra cui alcune gravi, ha innescato una sorta di automatismo di verifica per tutte le infrastrutture viarie italiane, cui molte risaputamente abbandonate o quanto meno trascurate da decenni.
È stato quindi completamente deviato il transito sulle passerelle provvisorie già aperte al traffico qualche anno addietro, cosiddette a “sommergibile” per i motivi appreso chiariti e appositamente costruite dall’Anas per consentire i lavori di rifacimento dei due ponti.
In particolare, per il nuovo ponte Agrò è stato già pubblicato apposito bando di gara, mentre sono in fase di avvio le procedure di gara relative al ponte Fiumedinisi.
I sindaci dei comuni principalmente interessati: di Santa Teresa Danilo Lo Giudice, di Nizza di Sicilia Piero Briguglio, Alì Terme Carlo Giaquinta e di Sant’Alessio Siculo Giovanni Foti; si sono riuniti il 7 settembre presso il Municipio di Santa Teresa di Riva, sottoscrivendo una richiesta per un incontro urgente all’ANAS “Vista la chiusura dei ponti a causa dell’aggravio delle condizioni di degrado che potrebbe costituire pregiudizio per la sicurezza della circolazione, a seguito delle ispezioni effettuate dai tecnici Anas, e la conseguente interdizione al traffico, si richiede inoltre un potenziamento della segnaletica in modo da potere garantire la viabilità in condizioni di sicurezza”.
Il sindaco Foti ha ricordato come S. Alessio e S. Teresa possano chiedere eventualmente di utilizzare le rampe di accesso all’A18 tramite le stazioni di servizio in casi di emergenza. In sostanza le due bretelle già esistente e di cui ne abbiamo sentito parlare da anni quale collegamento in entrata e in uscita per il (chimerico) progetto dello svincolo autostradale di Santa Teresa di Riva sulla A18 che avrebbe dovuto servire la Vallata dell’Agrò (In prov. di Messina, uno svincolo autostradale per una Vallata) con i suoi circa ventimila residenti che nel periodo estivo si triplicano. E in questa situazione avrebbe potuto rappresentare anche una via alternativa per raggiungere Taormina, Catania e Messina e non lasciare isolata, come già è accaduto in passato a seguito di maltempo che ha interrotto del tutto la viabilità interna e rivierasca in un comprensorio di diverse decine di migliaia abitanti tra litoranea ed entroterra.
Ma soprattutto i sindaci (e i cittadini) vogliono capire cosa accadrà in situazioni di emergenza e con l’arrivo della stagione invernale, quando le due passerelle provvisorie sui torrenti, rimaste come unica alternativa per garantire la percorribilità dell’Orientale Sicula, rischiano la chiusura in caso di piene dei corsi d’acqua e conseguenti esondazioni che porterebbero le due infrastrutture ad essere sommerse, così come tra l’altro previsto dal loro schema costruttivo. In quel caso l’unica alternativa sarebbe rappresentata dall’A18 Messina-Catania, con gli automobilisti costretti a fare lunghi giri anche per percorrere poche centinaia di metri da un paese all’altro. Senza contare che Alì Terme potrebbe trovarsi totalmente isolato visto che a nord incombe il rischio di frane dal Capo.
Nel marzo del 2016 i sindaci della Valle d’Agrò si erano già veduti presso il Comune di Santa Teresa di Riva per chiedere All’Anas di far visionare gli esiti delle prove di carico a suo tempo effettuate per verificare la staticità delle strutture; avere contezza della tipologia di intervento riguardante la realizzazione della passerella e dei tempi di realizzazione della stessa; e conoscere i tempi di demolizione e ricostruzione del ponte.
Nel marzo del 2017 anche un gruppo di cittadini appartenenti ad un locale comitato scrisse al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e all’Assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità per chiedere un intervento urgente riguardo al ponte Agrò sulla Strada statale 114, da anni in condizioni strutturali critiche, poiché si transitava a senso unico alternato regolato da semafori. “Ci scontriamo con una situazione che da diversi anni penalizza l’intero abitato di Sant’Alessio e con esso i suoi abitanti e, soprattutto, ogni e qualsiasi attività imprenditoriale, pregiudicando che se ne avviino altre con gravi conseguenze occupazionali, turistiche, emigratorie e in genere di legittima vivibilità ed esistenza dignitosa propria di una Nazione civile qual è l’Italia”. Il comitato contestualmente sollecitò il ripristino e la riapertura della passerella provvisoria sull’omonimo torrente. All’epoca infatti si doveva ineluttabilmente transitare sull’insicuro ponte Agrò con i mezzi pubblici carichi di cittadini, studenti, alunni, ecc. come anche con autotreni e autoarticolati. Il Ministero in quei giorni rispose comunicando che erano stati avviati i lavori per la passerella provvisoria che oggi permette, quanto meno quando non scende copioso il torrente, l’unico passaggio per tutti i mezzi anche pesanti tra Sant’Alessio e Santa Teresa di Riva.
Questa grave situazione di precaria generale della viabilità nella Riviera Jonica messine è quindi nota da anni. Ora è arrivata la definitiva chiusura del ponte e siamo alla fine della stagione estiva, quindi in caso di piogge sarà chiusa anche la passerella.
Sopra si è citata la passerella cosiddetta a “sommergibile” in quanto, così è stato spiegato, costruita in maniera tale che quando dovesse scendere il torrente questa verrebbe sommersa senza costituire un ostacolo al flusso delle acque. Non si è tecnici, ma anche solo dal video, di cui in calce si pubblica il link e in cui la predetta passerella viene coperta dal torrente, appare chiaro che solo per ripristinarla occorre tempo e altri soldi, sicché, mentre ancora in passato la viabilità veniva deviata sul vecchio ponte seppure a senso unico regolata da semafori, adesso, nel caso si ripeta un flusso di acque copiose, non c’è alcuna alternativa al transito sulla Riviera Jonica messinese nel tratto Sant’Alessio Siculo- Alì Terme.
Salvo da Sant’Alessio Siculo raggiungere lo svincolo autostradale di Taormina-Nord, massi e frane permettendo come quella di Letoianni che ancora dopo diversi anni non c’è un intervento risolutivo. Come anche da Alì Terme arrivare allo svincolo A18 di Tremestieri alle porte di Messina, sempreché non cadano massi e frane, come addirittura di recente in estate, dal promontorio di Alì.
L’amara, ennesima e più in generale conclusione, è che siamo a Messina e Provincia, in Sicilia e in Italia, in cui da decenni e sotto gli occhi di chi può e vuole vedere, l’indolenza del posto pubblico intoccabile, l’arroganza sindacale e giuridica assicurata da leggi indecenti proposte e votate da annosi governi e maggioranze parlamentari indegne, ha prodotto innominabili e intangibili mostri politici, istituzionali, burocratici e professionali, con l’unico interesse di garantirsi il rispettivo feudo e codazzi, estorcendo fiscalmente e originando debito pubblico per accrescere il potere e i privilegi, mentre lo scopo civile, sociale e costituzionale di raggiungere fini e risultati comuni nell’interesse della Nazione e dei suoi cittadini, è rimasto relegato alla sprezzante retorica di Stato, Regioni e Comuni e svenduto eticamente da trasversali partiti, media e informazione, notoriamente omertosi, elusivi, compiacenti, conniventi e convittuali.
Almeno fino adesso.
Nell’immagine del 4 settembre 2018, lo sbarramento del transito sul ponte Agrò e la passerella sull’omonimo torrente.
Il VIDEO del 20 dicembre 2016, è relativo ad una improvvisa piena del torrente Agrò che ha sovrastato la passerella a “sommergibile” carrabile e pedonale.
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