Le sue parole
Dario Dainelli, difensore del Chievo Verona, ha parlato a La Gazzetta dello Sport dopo la sua assenza col Napoli: «Dovevo andare, mia moglie Rebecca era sola. Fra i piccoletti fastidiosi, ho preferito tenere i miei bambini piuttosto che i tre davanti del Napoli».
Se avesse giocato avrebbe però potuto fare una dedica al neonato, il segno della culla, il pollice in bocca.
«Per il segno della culla era dura: bisogna far gol. Però io la mattina sono tornato in ritiro, ci ho provato. Ho parlato con Maran, ci siamo guardati negli occhi, i miei erano abbottonati e abbiamo deciso che era meglio dare spazio a qualcuno più fresco e concentrato di me».
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