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Castellammare di Stabia

Cesare Fiorio in esclusiva: “Quando misi Alonso su una F1”

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’ex direttore sportivo della Ferrari Cesare Fiorio ha rilasciato un’intervista esclusiva su ViViCentro.it, ai microfoni di Marco Palomba e Carlo Ametrano nel corso della trasmissione “Passione Motori”, analizzando l’attuale stagione di Formula 1. Ecco le sue dichiarazioni.

Cesare, la stagione 2023 di Formula 1 si è conclusa da poco: come vogliamo riassumerla?

“Diciamo che c’è stata solo una squadra che ha dominato questo mondiale, ovvero la Red Bull, un po’ come quando lo fece Mercedes qualche anno fa. In fin dei conti non parliamo di cicli eterni, ma di fasi che poi giungono a loro termine e che vengono sostituiti”.

Come giudichiamo la stagione della Ferrari?

“Il terzo posto del mondiale costruttori è senza dubbio peggiore rispetto a quanto ottenuto nello scorso anno. C’è ancora del lavoro da fare e bisognerà cercare di riscattare dal 2024 un anno di certo al di sotto delle aspettative”.

Venendo invece a Lewis Hamilton: credi riuscirà a vincere il suo ottavo titolo prima di lasciare la F1?

“Lewis è veramente molto molto bravo. L’ottavo titolo se lo meriterebbe senza dubbio: ha vinto quando aveva la macchina più forte ma allo stesso tempo lo ha fatto lottando contro grandi avversari e soprattutto compagni di squadra. Speriamo possa avere anche lui una grande chance a partire dal prossimo anno”.

Fiorio intervista
FONTE FOTO: Cesare Fiorio Facebook

Qual è stata invece la scuderia che ti ha deluso di più?

“Su questo ho pochi dubbi: l’Aston Martin. La ragione è molto semplice ed è legata a quegli alti e bassi che la hanno caratterizzata. Hanno un grande pilota come Alonso e diciamo che la loro annata è stata caratterizzata da un inizio importante e da una discesa nella seconda parte di stagione”.

Potessi avere l’opportunità di gestire un team di F1, quale sarebbe la tua coppia ideale?

“Tutti i piloti che sono in Formula 1 sono molto bravi. Vado diretto su Alonso che l’avevo messo in macchina quando aveva 17 anni. Rimasi talmente impressionato quando lo vidi per la prima volta per la sua capacità di guidare e già da lì si vedeva che solo un campione poteva tenerla così. Ora ha 42 anni, ma è sin da sempre stato un pilota super competitivo”.  

Nel 2024 saranno 30 anni dalla scomparsa di Ayrton. Cosa ha rappresentato per te?

“Credo parliamo del miglior pilota che sia mai esistito. Ayrton era un pilota bravo sull’asciutto, sul bagnato, su tutte le condizioni. Impeccabile. Non nascono la mia enorme volontà nel cercare di portarlo alla Ferrari ma il presidente, Fusaro, fermò tutto quando avevamo ormai trovato l’accordo e per questo lasciai la squadra”.


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