Circa 700 diciottenni di Caltanissetta con il bonus cultura del Governo Renzi hanno comprato smartphone anziché libri. Condannato anche il venditore.
A darne notizia l’ufficio stampa della Cassazione che ha diffuso un comunicato sul verdetto numero 24890. Nella nota si legge che i ragazzi sono anche loro colpevoli, come il commerciante compiacente che ha venduto loro merce estranea al bonus, in quanto «hanno legittimamente ricevuto» il voucher ma lo hanno «illecitamente speso». Dovranno restituire l’importo indebitamente percepito e pagare una sanzione amministrativa.
È andata peggio a Gaetano G. napoletano, titolare della società di Caltanissetta A.D. che aveva venduto i telefonini insieme ad hardware e pc ai neo diciottenni. Rischia infatti il carcere o una multa per ogni singolo incasso di uno o più bonus.
Il gruppo Guardia di Finanza, comandata dal Capitano Fabio Stellino, che aveva scoperto il raggiro, ha contestato al commerciante il reato di “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato” e conseguentemente ha sequestrato beni mobili e immobili, con ordine alle banche di sequestrare qualunque somma dovesse pervenire sui suoi conti fino a raggiungere la somma di 317mila euro, pari ai bonus incamerati.
Contro questo provvedimento confermato dal Tribunale del riesame di Caltanissetta lo scorso 27 dicembre, la difesa di Gaetano G. ha ricorso in Cassazione sostenendo che occorreva accertare se l’indagato riscosse “in un unico momento” una somma superiore a 4 mila euro, poiché in tal caso “il superamento della soglia quantitativa, oltre la quale l’illecito amministrativo integra il reato, non configura una condizione obiettiva di punibilità, ma un elemento costitutivo del reato”, con annesso rischio di condanna alla reclusione da sei mesi a tre anni. Diversamente, se il commerciante ha ottenuto le erogazioni pubbliche in più “rate”, inferiori ciascuna alla soglia dei 4 mila euro, allora dovrà pagare più multe “perché l’assommarsi di una serie di illeciti amministrativi” non può comunque “tradursi nella commissione di un illecito penale”.
Ora il Tribunale di Caltanissetta dovrà verificare in che modo Gaetano G. ottenne i soldi pubblici, se in una o più soluzioni e di quale entità. Comunque sia gli costerà caro.
Il bonus, istituito dal governo Renzi per i ragazzi classe 1998, e confermato da questo Governo 5stelle-lega fino alla leva 2001, concede ai neo diciottenni l’acquisto di libri, cd, abbonamenti a riviste o a teatro, materiale audiovisivo per studio, biglietti per concerti. Ma esclude esplicitamente telefonini, tablet e pc. Il trucco messo in piedi prevedeva che l’esercente inviasse il voucher per il rimborso dichiarando di aver venduto ai ragazzi merce inclusa nella lista, consegnando invece gli oggetti del desiderio della generazione social.
A
dduso Sebastiano
Lascia un commento