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Castellammare di Stabia

Catalogna: Il referendum minuto per minuto. Scontri tra agenti della Guardia Civil e cittadini catalani (AGGIORNAMENTI) 

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Catalogna, la polizia fa irruzione in alcuni seggi a Girona e Barcellona e sequestra le urne. Numerosi feriti. Diretta su YouTube e Twitter

Scontri tra agenti della Guardia Civil e cittadini catalani , molti col garofano rosso simbolo dell’indipendentismo, in fila per votare nei seggi di Girona e Barcellona. Immagini e foto di persone ferite, un’anziana e diversi ragazzi, fa il giro del mondo e sul web si moltiplicano video e foto. Quarant’anni dopo il ripristino della Generalitat e la creazione del più grande governo autonomo della storia della Catalogna, i governanti della regione iberica hanno deciso di chiamare alle urne gran parte della cittadinanza per un referendum che mette in pericolo l’idea stessa di Spagna, come scrive El Pais

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a secessione da Madrid non è una tradizionale forma di nazionalismo, ma una “spinta” che migliorerà il grado di democratizzazione di tutta la Spagna, ripete il leader indipendentista Gabriel Rufián (Politico). Al di là di come andrà il referendum – che è, in effetti, una consultazione illegale, scrive l’Economist, l’atteggiamento della Catalogna è la dimostrazione di un fallimento del modello di devolution spagnolo, nota il Financial Times. Resta poi da capire cosa succederà dopo il voto e quale potrebbe essere il futuro economico di un’ipotetica Catalogna indipendente (Nyt).

Il referendum minuto per minuto

  • 23.50: Secondo le proiezioni il Sì ha vinto con oltre il 90% dei voti
  • 22.50: I feriti negli scontri ai seggi sono 844. Tra questi 19 poliziotti e 14 agenti della Guardia Civil.
  • 20.26: Mariano Rajoy parla alla Spagna e annuncia: la maggioranza dei catalani non ha voluto partecipare a questa sceneggiata e ha ignorato la chiamata alle urne. Siamo una democrazia avanzata e tollerante, ma anche ferma e determinata nel rispetto dello stato di diritto”
  • 20.01: Seggi chiusi. Comincia lo spoglio
  • 19.35: In 319 dei 6.249 seggi allestiti per il referendum non è stato possibile votare a causa dell’intervento della polizia spagnola.
  • 18.19: Quattro persone sono state arrestate dalla polizia spagnola che sta cercando di bloccare le operazioni di voto. Due sono state arrestate per resistenza, una a Lleida e una a Girona; sempre a Girona è stato arrestato un minore in una circostanza in cui è rimasto ferito un poliziotto. Un’altra persona è stata arrestata a Sant Andreu de la Barca
  • 18.15: Al referendum ha votato oltre il 50% degli aventi diritto. Lo ha sostenuto il portavoce della Generalitat catalana, Jordi Turull
  • 16.30: Un giudice di Lleida, comune a 150 km ad ovest di Barcellona, ha aperto un’inchiesta contro la polizia catalana, i Mossos d’Esquadra, che si è rifiutata di obbedire all’ordine della magistratura del 27 settembre di bloccare le operazioni di voto del referendum illegale sulla secessione della Catalogna da Madrid. Lo riferisce El Mundo.
  • 15.00: Sale di molto il numero dei feriti negli scontri di oggi. I servizi d’emergenza locali affermano che si tratta di 91 persone (la Generalitat catalana aveva parlato di 337). Sul fronte opposto secondo il ministero dell’Interno almeno 11 agenti sono rimasti a loro volta feriti.
  • 14.10:  Il ministro dell’Interno, Juan Ignacio Zoido, ha accusato il presidente indipendentista della Generalitat (regione autonoma) catalana di essere “l’unico responsabile” di quanto sta accadendo in Catalogna e “non può pretendere di scaricare la colpa” sul governo spagnolo come ha tentato di fare.
  • 14.00: La Generalitat (regione autonoma) catalana ha aperto una pagina web interattiva per segnalare i seggi aperti per votare il referendum bollato come illegale dalla Corte Costituzionale spagnola per la secessione da Madrid. Lo segnala la stessa Generalitat sul suo account Twitter
  • 14.10:  Il ministro dell’Interno, Juan Ignacio Zoido, ha accusato il presidente indipendentista della Generalitat (regione autonoma) catalana di essere “l’unico responsabile” di quanto sta accadendo in Catalogna e “non può pretendere di scaricare la colpa” sul governo spagnolo come ha tentato di fare.
  • 14.00: La Generalitat (regione autonoma) catalana ha aperto una pagina web interattiva per segnalare i seggi aperti per votare il referendum bollato come illegale dalla Corte Costituzionale spagnola per la secessione da Madrid. Lo segnala la stessa Generalitat sul suo account Twitter
  • 13.20: Feriti negli scontri 10 poliziotti spagnoli che tentavano di chiudere i seggi dove i separatisti hanno chiesto di esprimersi sulla secessione da Madrid. Lo riferisce El Mundo.
  • 13.05: La Generalitat (regione autonoma) catalana ha aperto una pagina web per consentire il voto elettronico a distanza al referendum bollato come illegale dalla Corte Costituzionale spagnola per la secessione da Madrid.
  • 13.00: La Guardia Civil ha effettuato il primo arresto in Catalogna. Un indipendentista è stato fermato per resistenza a pubblico ufficiale in un ambulatorio trasformato in seggio d’emergenza.
  • 12.55: I dirigenti catalani sono “responsabili” di quanto accade oggi, fermino “la farsa del referendum”. Lo chiede in conferenza stampa il rappresentante del governo di Madrid in Catalogna, Enric Millo.
  • 12.30: La Procura generale spagnola potrebbe aprire un’inchiesta contro i Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana, per essersi comportata come una “polizia politica”. Lo riferiscono fonti della Procura al quotidiano El Pais.
  • 12.00: I media riferiscono di una situazione finalmente tranquilla con lunghe file ai seggi dove votano molti anziani.
  • 11.35: I media spagnoli fanno il primo bilancio degli scontri: l’emittente Tv3 parla di almeno 40 i feriti a causa delle cariche della polizia spagnola.
  • 11.15: il presidente del governo catalano, Carles Puigdemont, con il garofano rosso simbolo dell’indipendenza della Catalogna, al seggio di Sant Julia de Ramis, a Girona: “Violenza irresponsabile da parte della polizia di Madrid, noi volevamo solo votare in maniera pacifica. Una vergogna che resterà sempre nella nostra memoria”
  • 11.10: Agenti antisommossa della Polizia Nazionale spagnola hanno sparato proiettili di gomma mentre cercavano di allontanarsi dal seggio Ramon Llull di Barcellona. Lo scrive l’agenzia Efe, secondo cui almeno una persona è stata ferita.
  • 10.53: Il portavoce del governo catalano, Jordi Turull: “Il 73% dei seggi elettorali sono aperti e stanno funzionando”.
  • 10.20: Il ministro dell’Interno, Juan Ignacio Zoido, in un messaggio su Twitter, scrive che la Polizia sta sequestrando le urne nei seggi in Catalogna “per compiere il mandato giudiziale e difendere la legalità di fronte a un referendum sospeso dal Tribunale Costituzionale”.
  • 10.05:  Il presidente del governo catalano, Carles Puigdemont, ha votato per il referendum sull’indipendenza. Lo fa sapere su Twitter il presidente dell’Anc, l’Assemblea Nazionale Catalana, Jordi Sanchez.
  • 9.30: Varie persone sono rimaste ferite in un intervento della polizia in alcuni seggi a Barcellona. Le immagini mostrano agenti in tenuta antisommossa e persone in terra.
    In diversi altri punti della città gli agenti stanno sgomberando i seggi e si segnalano scontri tra cittadini e forze dell’ordine. Al momento non si registrano arresti.
  • 9.22: Guardia Civil al seggio di Sant Julia de Ramis, a Girona. Gli agenti hanno fatto irruzione nel seggio dove doveva votare  il presidente del governo catalano, Carles Puigdemont. Nel seggio si trovavano centinaia di persone. Sequestrate le urne.
  • 8.50: Secondo i media spagnoli Puidgemont ha annunciato che si potranno stampare a casa le schede referendarie e portarle ai seggi8.15: Il Governo catalano ha annunciato a sorpresa che tutti gli elettori che ne abbiano diritto potranno votare in qualunque locale adibito a seggio.

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