Castellammare, l’imprenditore anti-Camorra Leonardi: “Troppo facile dire che gli stabiesi sono omertosi, lo Stato non è presente”
La città di Castellammare di Stabia sotto i riflettori nazionali per una vergognosa dimostrazione di forza della criminalità organizzata che ha sfruttato le tradizionali celebrazioni dell’Immacolata per rivolgere messaggi intimidatori nei confronti dei collaboratori di giustizia. Nei giorni scorsi il corteo organizzato per mostrare il volto pulito della città è stato disertato dai cittadini a causa della mancanza di organizzazione, il giorno non favorevole e sicuramente anche un po’ di omertà.
Proprio sul flop del corteo anticamorra nel Rione Savorito stamattina è intervenuto, durante la Radiazza su Radio Marte condotta da Gianni Simioli, Luigi Leonardi, imprenditore anti-Camorra: “Troppo facile dire che gli stabiesi sono omertosi o collusi – ha spiegato Leonardi -. La presenza dello Stato in quel territorio non c’è. Se i delinquenti si sentono tanto sicuri da dare fuoco a dei fantocci che rappresentano i pentiti davanti a migliaia di persone, come si fa ad invocare la risposta dei residenti? Le forze dell’ordine non hanno visto nulla? Legalità è la parola più vilipesa dell’anno. Tutti bravi a riempirsi la bocca ma poi il problema è di chi lo vive. A me hanno tolto la scorta, chiedendomi di acquistare di tasca mia una automobile grande abbastanza da poter ospitare gli agenti. Basta con marce e fiaccolate, la malavita si contrasta con la presenza dello Stato”.
“Lo sfogo di Leonardi è condivisibile – ha spiegato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli – ma bisogna avere il coraggio di dire che c’è una parte minoritaria della cittadinanza che si sente affine ai metodi camorristici, li sostiene e li condivide. Il miraggio dei soldi facili, lo spregio delle regole e l’anarchia sono attrattivi in certe zone del nostro territorio. Non dimentichiamo che recentemente, proprio a Castellammare, una bambina è stata violentata dai figli di alcuni camorristi e in tanti hanno girato la faccia dall’altra parte”.
“Per sconfiggere la camorra c’è bisogno della collaborazione e dell’impegno di tutti. Di certo le istituzioni e le forze dell’ordine locali escono malissimo da questa storia. Infatti non solo non sono state in grado di controllare il territorio ed evitare il falò della vergogna ma non sono riuscite neanche a mobilitare la cittadinanza a scendere in piazza per gridare il proprio no ai clan. Infine anche i cittadini, anche solo nel modo di vivere quotidiano, devono dare una mano alle istituzioni. Solo così lo Stato potrà vincere la battaglia contro le mafie”, conclude Borrelli.
Lascia un commento