Castellammare, dubbi sulla balneabilità: dai dati di Goletta Verde un brusco passo indietro
Nel corso di una conferenza che si è tenuta oggi alla Casina Pompeiana di Napoli, Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio delle criticità che affliggono le coste italiane, ha reso noti i dati delle analisi dei campioni prelevati un mese fa in diverse zone della Campania.
Su 31 punti monitorati, oltre la metà supera i limiti di legge. Sono 16 quelli giudicati fortemente inquinati e uno inquinato.
Come prevedibile, l’allarme maggiore arriva dalla foce del fiume Sarno tra Castellammare e Torre Annunziata. I dati di Goletta Verde non restituiscono una situazione in “netto” miglioramento, come invece paventato da chi ha interpretato i dati ARPAC dello scorso Giugno. Parametri che avevano riacceso i discorsi per la balneabilità in tempi brevi dell’arenile stabiese. Le rilevazioni di Goletta Verde, in tal senso, sono un brusco passo indietro. Nel territorio stabiese, a preoccupare sono anche le acque in prossimità di Fosso Garibaldi, sulla spiaggia fronte rivo San Marco.
Nel resto della provincia di Napoli, le situazioni più gravi si registrano a Pozzuoli, in località Lido di Licola, alla foce del canale Licola; a San Giovanni a Teduccio sulla spiaggia a 50 metri della foce dell’Alveo Volla; Ercolano, di fronte alla foce del Lagno Vesuviano.
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ati pessimi anche in provincia di Salerno, dove dieci punti su tredici sono risultati fortemente inquinati.
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