Castellammare di Stabia: la città piange la perdita di Anita Scanu e Mario Cascone, venuti a mancare a causa del Covid-19 che li ha potati via alle famiglie.
Castellammare di Stabia piange Anita Scanu e Marco Cascone
span style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 12pt;">Castellammare di Stabia (Na): la città piange la perdita di Anita Scanu, madre dell’artista stabiese Simone Schettino, che era ricoverata al Cotugno di Napoli, venuta a mancare a causa delle conseguenze del virus Covid-19.
Lo stesso artista nell’ottobre 2020 era risultato positivo al Covid-19, costringendolo a rinviare i suoi spettacoli teatrali; adesso un’altra brutta notizia che affligge il cuore non solo del figlio e di tutta la famiglia Schettino e Scanu, ma anche dei cittadini stabiesi affezionati e legati all’artista.
E’ venuto a mancare anche Mario Cascone, la voce delle gare di atletica leggera e del podismo in Campania. Ex atleta, aveva vinto la maratona di Santa Maria Capua Vetere nel 1993. Aveva solo 60 anni.
Purtroppo nonostante i vaccini siano stati creati in tempi storici, il problema della distribuzione impedisce di intervenire in tempo.
Il virus continua a spargersi in maniera veloce, colpendo giovani e anziani senza distinzioni.
Non bastano più le restrizioni, purtroppo in molti si è diffuso uno stato di insofferenza e desiderio di “tornare ad una vita normale”.
Questa mentalità diffusasi è forse peggio del negazionismo: se c’è una cosa che questa pandemia ha messo in evidenza è che ciò che consideravamo “normale” è proprio quello che ci ha portato a questa catastrofe.
Non si può egoisticamente desiderare la normalità senza rendersi conto che al momento non c’è alternativa se non continuare a resistere e fare il proprio dovere attenendosi alle regole, così come chi lavora in ambiente ospedaliero continua a fare il proprio lavoro senza “chiedere una pausa”.
Più che rimpiangere la vecchia “normalità” bisogna sforzarsi di immaginarsi un futuro migliore, dove ci si sentirà chiamati a partecipare anche con il proprio vissuto quotidiano: una cittadinanza attiva, che partecipa alla cura e alla protezione della “cosa pubblica”, dell’ambiente. Partendo dalla realtà in cui si vive, è possibile dare il proprio contributo ad un ambiente migliore, non preoccupandosi solo di sanificarsi le mani e tenere pulita la propria casa…
Serve coraggio per immaginare e progettare il futuro, specialmente quando la crisi economica impedisce anche come arrivare a fine giornata.
Eppure non bisogna perdere la propria umanità, non bisogna dimenticarsi del senso civico e avere cura di rispettare sé stessi e gli altri. Ne varrà la pena, certamente. Lo dobbiamo a chi ci ha lasciato così all’improvviso.
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