L
a situazione di Castellammare di Stabia in Senato: Il senatore Sandro Ruotolo ha rivolto una interrogazione urgente (interpellanza 3-02425), sottoscritta anche dai senatori De Petris, Errani, Mirabelli e Valente, al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per chiedere se,
«alla luce di una serie di notizie di estrema gravità emerse in varie inchieste, ultima delle quali lo scorso 23 marzo 2021, che ha portato all’arresto di 16 esponenti dei D’Alessandro, clan, come denuncia il Procuratore antimafia De Raho, giunto alla terza generazione»,
Punti Chiave Articolo
non ritenga opportuno la nomina, da parte del prefetto, (ex articolo 143 del testo unico degli enti locali), di una commissione d’accesso agli atti del Comune.
A seguire vi riportiamo il Video del suo intervento al Senato, nonché della risposta del Ministro Lamorgese, e la trascrizione testuale di tutto il discusso.
RUOTOLO (Misto): interpellanza 3-02425
Signor Presidente, colleghi, eccoci di nuovo ad accendere i riflettori sull’emergenza camorra.
Signora Ministro, le chiedo quali iniziative intende intraprendere per contrastare il rischio concreto di infiltrazioni della malavita nel tessuto economico, sociale e politico del territorio napoletano, già investito da un pesante disagio, anche a seguito dell’emergenza sanitaria ed economica.
L’attenzione di questo mio intervento odierno riguarda due città dell’area napoletana: Castellammare di Stabia, che ha più di 60.000 abitanti, dove il clan D’Alessandro è presente da tre generazioni, e Torre del Greco, che ne ha 85.000.
In entrambi i Comuni inchieste della magistratura e indagini delle Forze dell’ordine evidenziano l’interesse dei clan non solo nel sistema degli appalti pubblici, ma anche nella politica locale. Le ricordo che a Castellammare di Stabia a marzo sono stati arrestati 16 esponenti del clan. La cosca avrebbe messo le mani nella sanità stabiese.
Sa anche che sono state riaperte le indagini su due omicidi eccellenti di Castellammare: quello di Sebastiano Corrado, consigliere comunale dell’allora Partito Democratico della Sinistra, e quello di Luigi Tommasino, eletto in Comune proprio nel Partito Democratico.
Le sono chiari quindi l’intreccio tra la politica locale e la camorra e, di conseguenza, la necessità di combattere le opacità.
C’è poi Torre del Greco: anche qui, il quadro che emergerebbe da un’indagine che già nell’aprile 2019 aveva condotto all’arresto di diversi soggetti, se confermato, lascerebbe trasparire una regia unica e ben definita volta a condizionare in maniera inequivocabile e criminale il voto delle elezioni amministrative del 2018 su più fronti.
Insomma, signora Ministro, non ritiene il caso di istituire le commissioni d’accesso nei due Comuni per verificare le eventuali infiltrazioni dei clan della camorra? (Applausi).
PRESIDENTE. Il ministro dell’interno, consigliere di Stato Lamorgese, ha facoltà di rispondere all’interrogazione testé illustrata, per tre minuti.
LAMORGESE, ministro dell’interno.
Signor Presidente, si fa riferimento al rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nei Comuni di Torre del Greco e Castellammare di Stabia. L’onorevole interrogante chiede di sapere se in relazione a tali amministrazioni si intenda o meno attivare il potere di accesso di cui all’articolo 143 del testo unico degli enti locali (TUEL).
Con riferimento al Comune di Castellammare di Stabia, lo scorso 25 marzo è stata depositata un’ordinanza cautelare in carcere nei confronti di 16 esponenti di spicco del clan D’Alessandro, in cui sono state ipotizzate ingerenze della criminalità organizzata in appalti pubblici riferiti anche all’ospedale San Leonardo.
Tale quadro investigativo è stato oggetto di esame da parte del prefetto di Napoli, che, dopo una prima immediata riunione di coordinamento interforze, ha approfondito la questione in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, svoltosi il 9 aprile scorso, a cui ha partecipato anche il procuratore distrettuale della Repubblica.
In tale occasione si è convenuto che il contesto di Castellammare di Stabia vada monitorato con la massima attenzione, anche attraverso l’attivazione di straordinari servizi di controllo del territorio e che il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata venga ulteriormente approfondito da parte delle Forze di polizia per verificare la sussistenza dei presupposti di cui al richiamato articolo 143 del TUEL.
Il prefetto di Napoli a tal riguardo mi consegnerà a breve una relazione, in esito alla quale poi si valuterà il caso e se fare o meno l’accesso presso quel Comune, esercitando quindi i poteri di accesso.
Per quanto riguarda lo scenario criminale di Torre del Greco, la notte del 1° aprile, come evidenziato nell’interrogazione, è stata data esecuzione, anche qui da parte dell’Arma dei carabinieri, alla misura cautelare personale emessa il 26 marzo scorso dal gip di Torre Annunziata, sottoponendo agli arresti domiciliari, tra gli altri, un consigliere del Comune.
Tali misure sono state disposte nell’ambito di una più ampia e articolata indagine, con la quale si è accertato che in occasione della consultazione amministrativa del 2018 tutti gli indagati avrebbero fatto parte di un’associazione criminale finalizzata alla compravendita di voti.
Anche la situazione del Comune di Torre del Greco è stata oggetto di approfondimento nel corso del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica alla prefettura di Napoli del 9 aprile e, in quella circostanza, nel prendere atto della richiesta avanzata dallo stesso sindaco del comune di Torre del Greco di inviare la richiesta per una commissione d’accesso presso il proprio Comune, si è convenuto sull’esigenza che gli elementi informativi siano oggetto di approfondimento da parte delle Forze di polizia, anche in questo caso, al fine di valutare attentamente la sussistenza dei presupposti per attivare le procedure stabilite dall’articolo 143 del TUEL.
Anche per tale amministrazione comunale sono pertanto in attesa degli elementi che mi fornirà il prefetto di Napoli all’esito del comitato, per poi decidere se esercitare i poteri di accesso.
Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Ruotolo, per due minuti.
RUOTOLO (Misto).
Signora Presidente, nel ringraziare la signora Ministra aspettiamo tutti la decisione che prenderà la prefettura di Napoli. Come sa, proprio pochi giorni fa una delegazione di parlamentari napoletani del Partito Democratico e del MoVimento 5 Stelle, insieme al sottoscritto, ha incontrato il dottor Marco Valentini, il prefetto di Napoli.
Tutti abbiamo colto l’impegno da parte della prefettura, del suo Ministero, delle Forze dell’ordine e della magistratura a fronteggiare l’emergenza criminale, sapendo che i fondi europei del recovery fund faranno gola alla criminalità organizzata.
Non abbiamo altra strada che investire nella legalità per contrastare l’escalation della camorra, che si riproduce (nel caso di Castellammare di Stabia siamo infatti alla terza generazione di un clan), perché si relaziona con i poteri: con il potere politico, con quello economico e con quello finanziario. Per vincere bisogna recidere questi legami e soprattutto battere l’indifferenza. (Applausi).
Lorenza Sabatino / Redazione Campania