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Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia: Città struggentemente bella

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a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Castellammare_di_Stabia">Castellammare di Stabia: Città struggentemente bella ricca di luoghi suggestivi e di attività stimolanti anche se bistrattata da amministrazioni incapaci che, in essa, hanno sempre visto solo una mucca da mungere. E l’hanno tanto munta che ora a stento si regge in piedi e mostra il costato.

Castellammare di Stabia: struggentemente bella

Castellammare di Stabia, nata Regina delle Acque e Perla tra le perle del Golfo di Napoli sarebbe una Città in cui si vivrebbe benissimo e alla grande se finalmente riuscisse a trovare un’amministrazione seria e capace veramente intenzionata a lavorare sodo e a sgobbare per farla tornare al posto che le spetterebbe in qualità di Regina e Perla.

Purtroppo così non è da decenni, anzi, lustri, e la città soffre!

I mali principali che l’attanagliano e la fanno soffrire sono due e, per di più, inconciliabili tra loro: la mancanza di lavoro serio, fisso e stabile; affitti astronomici delle case. Non parliamo poi per acquistarne una.

Se non fosse per queste due metastasi che la stanno uccidendo da lustri, Castellammare sarebbe un vero paradiso in cui poter vivere visto che, comunque e a prescindere, è sempre stata, è, e resta, una Città che non ha nulla da inviare a nessun altra al mondo.

Dove la trovi, infatti, un’altra Città con:

un lungomare meraviglioso e, sullo sfondo, Napoli, il Vesuvio ed il golfo
una collina, a portata di mano (piedi), che nel nome già dice già tutto: Quisisana e la sua Reggia;
una montagna: nello specifico monte Faito raggiungibile in solo 7 minuti con la funivia che ti porta da livello mare ai suoi 1.131 metri e quindi alla sua aria fresca e pulita, con boschi, pinete e panorami mozzafiato;
infine, ma non perché meno importante anzi, perché è, o meglio potrebbe essere, come lo zucchero che si trova nel fondo, le Acque.

“Potrebbe” perché, purtroppo, con esse viene a galla il pus di una piaga molto ma molto dolorosa visto che i nostri amabili governanti, succedutisi nel corso dell’ultimo trentennio, sono stati capaci di buttare ai porci ben 28 perle e a farle diventare un debito laddove, invece, in altre città, con magari anche una sola e semplice acqua, hanno saputo trarne vantaggio per interi paesi.
A Castellammare, infatti, c’è un patrimonio idrologico costituito da ben 28 diversi tipi di acque tra minerali, solforose, bicarbonato calciche e medio minerali ed ognuna con proprietà terapeutiche distinte che consentono cure termali per svariati tipi di patologiche, Castellammare è, appunto, la Regina delle Acque.

Normalmente e in qualsiasi posto al mondo si direbbe: Grazie Signore, fin troppa grazia! E così di fatto è e sarebbe ovunque!
Ovunque però tranne che a Castellammare.
Qui, questa “troppa grazia”, sembra essersi trasformata in “troppa disgrazia”! E a farla fiorire in questa, tutti sono stati abilissimi, a partire dal momento in cui, già divenuti incapaci di gestire un solo stabilimento termale, ebbero la splendida idea di costruirne delle altre: ovviamente non accanto! Troppo semplice e poco costoso, meglio e più redditizio farle in mezza collina!

Geniali! Maghi geniali che, in un attimo e con un “olè” trasformarono un plesso con 28 perle, in una grassa mucca da mungere a proprio piacere finché, sfiancata e smunta, non l’hanno poi lasciato a morire lentamente incapaci di riuscire a farne almeno bistecche.
Questa la situazione di questa “tanta, troppa, fortuna” per cui, al momento, non si può che dire il classico: “inutile piangere sul latte (acqua) versato” che gorgogliando se ne va verso il mare.

Meglio, piuttosto, farsene memoria e provare a raddrizzare la schiena, o a raddrizzarla ai “governanti”, magari anche a suon di calci, per far si che si faccia buon uso di cotanto tesoro: l’acqua, 28 acque!

Eh sì! Acqua! Quell’acqua che da sempre è considerata con giuste ragioni, un bene preziosissimo, da preservare e valorizzare, che a Castellammare non manca di certo, ma che solo lì tesoro non è.

Acqua quindi come fonte di vita ma anche di salute fisica per tutti, e potrebbe esserlo anche per la “salute” di tutta la Città e dei suoi abitanti visto che altrove, su solo un’acqua, hanno fondato una fortuna.

Comunque sia, resta il fatto che l’acqua è importante non solo perché è indispensabile alla vita ma anche perché, da essa, si può trarre comunque un effetto benefico tant’è che, dinanzi a piccoli disturbi o ad improvvisi spaventi, è stato sempre detto di bere “un bel bicchiere d’acqua”!

Uno dei tanti consigli tramandati dalla saggezza dei nostri nonni ma che, a Castellammare, trova la sua giustificazione e l’apoteosi visto che mette a disposizione ben 28 tipi di acqua che sgorgano da sorgenti e che contengono, ciascuna, particolari e differenti agenti terapeutici.

Di queste 28, ben 16 sono reperibili e disponibili nel complesso termale stabiese.

Nello specifico, sono:

Acque solforose
• Acqua Muraglione: Clorurato sodica ipertonica. Azione purgativa; usata nella stitichezza ostinata, nella ossaluria, nella uricemia, nel diabete mellito e nella gotta.
• Acqua Solfurea: Ricca di idrogeno solforato. Purgativa con azione antifermentativa intestinale. E’ indicata nella stitichezza cronica, nelle malattie allergiche, in molte malattie della pelle (eczema cronico, psoriasi e prurito), obesità e diabete.
• Acqua Solfurea Carbonica: Bicarbonato carbogassosa ricca di acido carbonico.Purgativa con azione antifermentativa intestinale; indicata nella stitichezza cronica in soggetti con ipertensione arteriosa: trova impiego nella ipercolesterolomia e nel diabete
• Acqua Solfurea Ferrata: Bicarbonato carbogassosa contenente sali di ferro ed idrogeno solforato. Azione purgativa, ricostituente ed attivante il ricambio; indicata nella stitichezza abituale, nella gotta cronica e nella iperuricemia
• Acqua Stabia: Clorurato sodica ipertonica. Azione lassativa, da usarsi nella stitichezza abituale, nelle enterocoliti croniche non diarroiche, nella congestione emorroidaria, nella obesità e nella piccola insufficienza epatica.

Acque bicarbonato calciche
• Acqua Acidula: Bicarbonato calcica ipotonica lievemente acidula. Azione digestiva, antinfiammatoria, diuretica. Indicata in tutte le forme legate a cattiva digestione, nelle gastriti iposecretive, nel diabete e nelle varie forme di renella.
• Acqua Ferrata: Bicarbonato carbogassosa contenente sali di ferro. Indicata nelle anemie primarie e secondarie e nelle convalescenze; nelle malattie debilitanti, nelle astenie muscolari e nervose; nei processi da cattiva digestione anche accompagnati da irritazione della mucosa gastrica; nei disturbi della sfera genitale femminile, nello stentato sviluppo nell’epoca della pubertà, nel linfatismo e nel rachitismo.
• Acqua Magnesica: Clorurato sodica ipotonica. Indicata nelle coliti spastiche, specie se di origine nervosa, nelle discinesie del grosso intestino (colon irritabile) e della cistifellea, nelle gastriti catarrali croniche e nelle gastroduodeniti croniche.
• Acqua Media: Clorurato sodica ipotonica. Azione lassativa, diuretica e purificatrice su tutte le ghiandole e mucose dell’apparato digerente: specie sul fegato svolge un’azione disintossicante di lavaggio dell’organismo e antinfiammatoria sui dotti biliari provocando secrezione biliare e correggendo quindi la stitichezza. E’ indicata nei processi morbosi cronici delle colecisti con o senza calcoli; nei soggetti operati di colecisti, di appendice e sull’intestino. E’ buona regola farla precedere da qualche bicchiere di Stabia calda.
• Acqua Pozzillo: Medio minerale ipotonica clorurato sodica. Azione diuretica, lassativa, disintossicante, antidispeptica.
• Acqua San Vincenzo: Clorurato sodica ipotonica. Azione blandamente lassativa, diuretica, antinfiammatoria. Indicata in tutti i processi cronici catarrali dell’intestino, dispepsie intestinali fermentative o non, coliti croniche, congestione emorroidaria.

Acque medio minerali
• Acqua Acetosella: è una bicarbonato-calcico-alcalina ed è ricca di anidride carbonica allo stato naturale. Il suo residuo fisso supera di poco il grammo/litro.
• Acqua della Madonna: Bicarbonato calcica ipotonica alcalina. Azione diuretica e dissolvente per i calcoli renali. Indicata nelle forme ascendenti delle vie urinarie, nella gotta, nella renella.
• Acqua Rossa: E’ limpidissima, inodore, ed ha un sapore leggermente ferruginoso. Temperatura: Fredda .
• Acqua Ferrata: Bicarbonato carbogassosa contenente sali di ferro. Indicata nelle anemie primarie e secondarie e nelle convalescenze; nelle malattie debilitanti, nelle astenie muscolari e nervose; nei processi da cattiva digestione anche accompagnati da irritazione della mucosa gastrica; nei disturbi della sfera genitale femminile, nello stentato sviluppo nell’epoca della pubertà, nel linfatismo e nel rachitismo
• Acqua San Giacomo: nota come l’acqua che fa bene ai bambini. La sua composizione è ritenuta benefica tant’è che, già anticamente, molti pediatri prescrivevano come cura l’assunzione di quest’acqua, che secondo quanto ritenuto da loro, aiuterebbe maggiormente l’idratazione dei bambini

Eppure, nonostante tutte queste ricchezze che madre natura le ha offerto, come dicevo, Castellammare soffre e con essa gli stabiesi tutti, e nessuno di loro lo merita visto che, come se non bastasse, è sempre stata una Città laboriosa e con alta capacità operative tant’è che è qui, e non altrove, che furono fondati i Primi Cantieri Navali (Regio Cantiere all’epoca) tutt’ora in attività.

Cantieri che sono stati capaci di costruire e varare, una per tutte, la nave più bella e più rispettata al mondo: l’Amerigo Vespucci a sua volta Regina dei mari degna figlia di una Regina delle Acque.

Prima e dopo di essa tantissimi battelli, navi e piroscafi, civili e militari hanno trovato qui la loro fattrice:

La fregata Partenope.
La fregata Archimede.
L’incrociatore leggero Giulio Germanico.
Il cacciatorpediniere San Marco D 563.
Incrociatore lanciamissili Vittorio Veneto.
Il cacciatorpediniere Ardito,

fino ad arrivare alle più recenti e modernissime: “Queen Anne” e Explora II, navi di lusso per la Msc Explora Journeys.
Eppure, oggi anch’essi sono sempre in affanno e tirano avanti tra una commessa e l’altra fatta sospirare e centellinata da Fincantieri del cui gruppo da anni fanno parte.

Agli stessi, e qui mi fermo in questa navigazione tra amari ricordi, promesse mai mantenute e ricchezze dissipate per incuria ed incapacità, possiamo aggiungere la Corderia di Stabia che è, anch’essa, tra i primati del Regno delle Due Sicilie dove, dal 1791, vengono prodotti funi, cavi e attrezzature navali di straordinaria qualità per la Marina.

Anzi no, non mi fermo, perché proprio non posso chiudere senza nemmeno ricordare gli Scavi di quella che fu l’antica Stabiae anch’essa travolta, con Pompei ed Ercolano, dalla furia del Vesuvio.

Poi la Reggia di Quisisana, poi … poi… poi… tanti poi che non farebbero altro che intristirmi ancora di più e forse annoiare voi ma, se invece vi piacerebbe conoscerli, vederli, toccarli con mano, una soluzione c’è, semplice e alla portata di tutti: venire a visitare Castellammare di Stabia con tutta la sua storia, le sue bellezze e, perché no, con:

la sua fantastica cucina da gustare in uno dei tanti ristoranti più che buoni,
le sue specialità quali: il Biscotto di Castellammare, i Tarallini dolci, le sue mozzarelle ed il famoso Provolone del Monaco

Insomma, un bel viaggio e soggiorno circondati da tante altre magnificenze alla portata.

A Sud:
Vico Equense,
Sorrento,
Amalfi,
Positano

A nord:
Pompei,
Torre Annunziata e del Greco (famosa per i suoi coralli),
Ercolano,

e… Napoli! Che volete di più? Penso proprio che non sia possibile chiedere altro per cui: che fate? Siete ancora lì?

Ma fate le valigie e venite in paradiso per rilassarvi, rigenerarvi e magari imparare anche tanto sull’Italia che fu, che è, e che potrà essere domani!

Castellammare vi aspetta e potete arrivarci:

In aereo
Napoli Capodichino è l’aeroporto più vicino e una volta atterrati lì utilizzare l’Alibus fino alla stazione centrale in piazza Garibaldi.
Da qui, prendere linea Napoli – Gragnano e scendere alla fermata Castellammare di Stabia – Stazione Piazza Giacomo Matteotti.

In nave
Sarà sufficiente optare per un trasporto traghetto con destinazione porto di Napoli.
Da lì dirigersi fino alla stazione centrale in piazza Garibaldi e prendere linea Napoli – Gragnano e scendere alla fermata Castellammare di Stabia – Stazione Piazza Giacomo Matteotti.

In treno
Scendere alla Stazione di Napoli Centrale a Piazza Garibaldi, da qui prendere linea Napoli – Gragnano e scendere alla fermata Castellammare di Stabia – Stazione Piazza Giacomo Matteotti.

In autobus
Sono molti gli autobus e le navette adibite al trasporto passeggeri che raggiungono la città di Castellammare di Stabia da tutta Italia.
Partendo dal centro-sud sarà sicuramente più facile trovare un trasporto diretto dalla propria località di residenza.

In macchina
Raggiungere la città di Napoli percorrendo l’autostrada A1 (E45), successivamente percorrere l’autostrada A3/E45 seguendo la direzione zona industriale San Giovanni.
Uscire a San Giovanni, pagare il pedaggio in direzione Napoli Sud e prendere l’uscita in direzione Castellammare di Stabia e seguire le indicazioni.

Distanze dalle principali città: Le seguenti distanze sono calcolate esclusivamente per i percorsi in macchina.

Distanza da Roma
Fra la città di Roma e Castellammare di Stabia vi è una distanza di 244 km.
Distanza da Milano
Fra la città di Milano e Castellammare di Stabia vi è una distanza di 792 km.
Distanza da Firenze
Fra la città di Firenze e Castellammare di Stabia vi è una distanza di 492 km.
Distanza da Venezia
Fra la città di Venezia e Castellammare di Stabia vi è una distanza di 745 km.
Distanza da Bologna
Fra la città di Bologna e Castellammare di Stabia vi è una distanza di 595 km.
Distanza da Napoli
Fra la città di Napoli e Castellammare di Stabia vi è una distanza di 26,3 km.


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