L’intervento di Gaetano Cimmino, candidato sindaco della coalizione di centrodestra, sul nosocomio di Castellammare di Stabia
I
l candidato sindaco della coalizione di centrodestra alle elezioni amministrative del 10 giugno a Castellammare di Stabia Gaetano Cimmino sottoliena la situazione in cui versa attualmente il San Leonardo e lancia la sua proposta. Queste le sue parole:
“Il San Leonardo è ostaggio di politiche affaristiche. Restituiremo autonomia all’ospedale, puntando sulla specializzazione”. Così Gaetano Cimmino, candidato sindaco della coalizione di centrodestra alle elezioni amministrative del 10 giugno a Castellammare di Stabia.
“È inaccettabile il degrado in cui versa l’ospedale San Leonardo. – prosegue Cimmino – A più riprese nei mesi scorsi abbiamo denunciato le condizioni igieniche precarie del pronto soccorso. Abbiamo assistito all’invasione delle api e delle zanzare, al crollo dei soffitti, ai blackout. E a lunghissime liste d’attesa per bambini autistici e disabili, costretti a rivolgersi a centri convenzionati a pagamento. Ora basta. Il San Leonardo rappresenta un’eccellenza per la sanità sul nostro territorio e non può essere sottomesso al nolano.
Il personale è costantemente sotto stress e non è sufficiente a gestire un bacino d’utenza di oltre 350mila persone. In soli 18 chilometri, è bene ricordarlo, sono presenti ben cinque ospedali (Gragnano, Castellammare di Stabia, Vico Equense, Sant’Agnello e Sorrento), doppioni nell’ambito della medicina generale. Mi farò promotore della convocazione di una conferenza di servizi con i sindaci della penisola sorrentina per proporre all’Asl la delocalizzazione della sanità nei distretti. L’ospedale San Leonardo dovrà diventare un polo specializzato. In questo modo, miglioreremo la qualità del servizio offerto, gestendo in maniera più ordinata anche i flussi relativi al pronto soccorso.
La delega alla Sanità è sempre rimasta in capo al primo cittadino, ma quando sarò sindaco nominerò un assessore ad hoc, una figura di alto profilo in materia che metterà al servizio della collettività le proprie competenze e che dovrà tenere un dialogo costante con l’Asl”.
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