La Cassazione respinge il ricorso presentato dai pm sull’annullamento della misura di interdizione: l’ex capitano del Noe originario di Castellammare può tornare in servizio
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iampaolo Scafarto, ex capitano del Noe coinvolto nell’ inchiesta Consip, resta in servizio. La corte di Cassazione ha infatti rigettato il ricorso presentato contro la decisione dei giudici del Tribunale del Riesame che nel marzo scorso aveva annullato la misura dell’ interdizione per un anno stabilita per l’ufficiale dell’Arma originario di Castellammare di Stabia.
Confermato, quindi, il reintegro nel posto di lavoro di Scafarto, attualmente in servizio a Napoli.
Il carabiniere è indagato per falso, depistaggio e rivelazione del segreto d’ufficio per aver volontariamente distrutto documenti per eliminare prove utili agli inquirenti e alterato in più punti l’informativa sulla quale si basavano buona parte delle accuse a Tiziano Renzi, a sua volta indagato per traffico di influenze. Nel documento presentato dai pm per chiedere il ricorso in Cassazione, Scarfato viene descritto come “pronto a tutto pur di arrestare il padre di Renzi, che all’epoca dei fatti ricopriva il ruolo di Primo Ministro. Un obiettivo che – sempre secondo i pm – l’ufficiale avrebbe perseguito con ogni mezzo, anche falsificando le prove del caso e violando le regole giuridiche.”
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