Discarica a cielo aperto nel cuore della città di Castellammare di Stabia, a pochi passi dagli stupendi scavi archeologici: la denuncia di Legambiente
La redazione di ViViCentro torna ad occuparsi dell’amianto abbandonato nei pressi degli scavi archeologici di Castellammare di Stabia.
Ad accompagnarci in questo speciale tour lungo Strada Varano, strada che collega il centro di Castellammare con le antiche ville romane, è stata Simona, una volontaria del Circolo Legambiente stabiese e di Gragnano.
“Abbiamo la segnalato la presenza di amianto agli organi competenti lo scorso 10 aprile. Da allora sono passati 3 mesi e la situazione è addirittura peggiorata” queste le parole della nostra accompagnatrice. Il tragitto è divenuto un percorso ad ostacoli a causa di numerosi cumuli di rifiuti, dell’erba e di alberi abbattuti che hanno invaso la strada.
A testimoniare di quanto questa “strada fantasma” si stata abbandonata a sé stessa è l’immagine dei sacchi contenenti l’amianto coperti dall’erba ed altri cumuli di rifiuti tra cui spiccano un materasso e pezzi di uno scaldabagno.
“La raccolta di amianto sversato illegalmente in strada, è diversa da quella dei rifiuti solidi urbani. È necessario un iter specifico, spesso lento e dispendioso per le amministrazioni – spiega Simona – Tuttavia questa lentezza burocratica non deve tradursi in inadempienza. Bisogna ricordare che le fibre di amianto disperse nell’aria sono un grave e riconosciuto pericolo per la salute dei cittadini”.
Inoltre durante il tour è passata una coppia di turisti stranieri che per raggiungere velocemente villa Arianna hanno voluto percorrere Strada Varano, assistendo al triste e degradante spettacolo di questa strada. La bonifica e il recupero dell’area potrebbe essere un’occasione importante per creare un volano turistico atto ad avvicinare gli scavi di Stabia alla città.
A cura di Antonio Gargiulo
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