15.8 C
Castellammare di Stabia

Caso Lucano. Cosa vuoi di più dalla vita? E la chiamano giustizia!

LEGGI ANCHE

La credibilità della Magistratura sembrava in ribasso, quasi morta, ma ecco che arriva il caso Lucano, un Accurso, e riappaiono segnali mioclonici: come in un cadavere.

I

giudici applicano le leggi, le sentenze vanno rispettate, visto che non è possibile fare altrimenti e si devono aspettare le motivazioni della sentenza per parlarne. Dicono! Nel frattempo, non ci resta che piangere…

È che noi siamo ignoranti, non conosciamo i cavilli ed i virtuosismi legali, non sappiamo come si possa applicare la legge quando si afferma che una non era abbastanza attraente per essere stuprata, o che lo stupro non può essere avvenuto, perché lei indossava i jeans.

Noi siamo semplici, non ci abbiamo capito niente.

Se ci raccontano che un colonnello dei carabinieri ha impedito l’arresto del boss di spicco della mafia, perché c’erano troppe pecore, che ha impedito la perquisizione del covo di Totò Riina e che ha trattato con la cupola, non trovando altro modo per contrastarne l’azione… noi saltiamo sulla poltrona, trasecoliamo, restiamo a bocca aperta. Poi lo fanno generale e ritroviamo la serenità perduta.

È che noi c’eravamo quando trattare con i terroristi costituiva reato e si facevano ammazzare i politici, pur di non commettere l’orrendo gesto (ricordate Moro?).

Ci dovete perdonare, già siamo ignoranti, poi ci mettete anche in confusione…

Noi credevamo che se tu impedisci l’arresto di un boss stragista è lapalissiano che sei un massomafioso, così come, dopo aver pianto Moro, ritenevamo che lo Stato non potesse trattare per nessun motivo con la malavita organizzata…

Noi siamo così ignoranti che a parlarci di sanità in televisione, ascoltiamo uno che dovrebbe essere in galera e invece dall’alto della sua esperienza, non solo è fuori ma trova anche un giudice che lo autorizza a venire ad impartirci la lezione.

È dal basso della nostra ignoranza, che guardiamo su, verso questi fantastici spettacoli pirotecnici che ci regalate, tutti da guardare a bocca aperta, senza proferire parola, almeno fino alla pubblicazione delle motivazioni.

Allora pensiamo di avere delle leggi inadeguate, con pene troppo lievi e assoluzioni facili.

Sapete, il popolino è giustizialista, loro sono intellettuali, garantisti…

Ma ci confondete ancora, perché noi c’eravamo quando nacque il garantismo e serviva a proteggere noi, dai soprusi dei politici e delle forze dell’ordine, non loro da ogni tipo di reato.

E quindi si perde la fiducia, si diventa il popolino, del, “lascia stare e pensa alla salute, che tanto qui è stato sempre così e non ci si può fare niente”

Lì eravamo rimasti, a pensare questo e ce ne stavamo facendo una ragione… anche gli ultimi, i più idealisti, quelli de coccio.

E abbiamo cominciato a credere che effettivamente doveva essere un bel casino, arrestare un boss stragista con tutte quelle pecore nel mezzo, e che anche il Totò Riina avesse diritto al proprio decoro personale. Dai, una sistematina al covo, prima di far entrare i carabinieri, infatti poverini, sembra che abbiano anche tinteggiato le pareti, finito il trasloco, dimostrando grande dignità personale.

Si, ci abbiamo voluto credere, perché non si può soffrire in eterno, attanagliati da dubbi terribili. Meglio una triste verità che tutti questi orribili sospetti.

Quindi abbiamo accettato serenamente che come Dei dell’Olimpo o Faraoni, tutti i rappresentanti politici o delle istituzioni in genere, fossero l’emanazione stessa di un qualche Dio e che la legge di noi poveri ignoranti terreni, non potesse minimamente scalfirli. Per quello non scontavano mai niente, perché erano intoccabili, per qualche legge divina che noi non possiamo certo comprendere, visto che non ci capiamo una mazza neanche di quella terrena.

Poi ci confondete.

Un sindaco, tale Lucano, primo cittadino di Riace, quella dei bronzi famosi nel mondo, esattamente come lui che è stato dichiarato il secondo sindaco più famoso al mondo, proposto anche per il nobel della pace, quindi, almeno nipote di qualche faraone o figlio di una dea, che dovrebbe sedere fra gli intoccabili, nella nostra nuova fede, si è beccato 13 anni e due mesi, per una serie di illeciti amministrativi non indifferenti ma soprattutto, non volti a riempirsi le tasche, che a questo punto, potremmo supporre, essere la sua colpa.

Siamo ignoranti, siamo venuti su con le storielle dei miti greci, vi vediamo come Dei dell’Olimpo, prendere a calci nel sedere e buttare giù il sindaco, probabilmente nato da un qualche incesto del solito Zeus e poi ripudiato, per manifesta differenza di vedute.

Lo avremmo guardato certo con maggior simpatia se si fosse almeno fatto uno yacht o che so, una villa in Sardegna… altrimenti che li fai a fare gli illeciti amministrativi?

  • Aiuti i migranti?
  • Ne assorbi ed integri quantitativi enormi, per lo più inviati dallo Stato?
  • Diventi un esempio di integrazione possibile e positiva?

Allora te, non hai capito niente.

Lì devi mettere in Svizzera i soldi o nelle isole caraibiche, poi dici che sono di tuo nonno paterno che ha lavorato una vita come ciabattino e sei a posto.

Ma vi dobbiamo spiegare proprio tutto..

No, lui si vuole mettere in mostra, vuole fare il samaritano coi fondi europei e nazionali, li vuole dare al nemico, a questi sporchi migranti che vengono qui con i barboncini e il telefonino a rubare tutti i nostri soldi.

Noi che per compiacervi, ci siamo scordati di essere un popolo di migranti, si, li odiamo, perché qualcuno dovrà pur essere colpevole del nostro mostruoso debito pubblico e tutti quei soldi delle tasse, da qualche parte dovranno pur andare a finire e quindi va bene, se ci dite così, siamo ignoranti, lo sapete, da noi veniva l’uomo nero a portarci via da piccoli e quindi in fondo, ci sta anche bene, che la colpa sia la loro.

Ma noi credevamo che l’illecito amministrativo non esistesse nemmeno più, come il voto di scambio mafioso, la concussione, o l’apologia del fascismo… che se non erano stati depenalizzati si fossero quantomeno estinti, ci eravamo abituati a non considerarli reati, visto che ci pareva che avvenissero sotto gli occhi di tutti e che non succedesse mai niente… invece è lì che il magico mondo pirotecnico della magistratura, ci spara nuovi razzi ancora capaci di lasciarci a bocca aperta.

13 anni e due mesi, contro una richiesta del Pm di 7 e 11 mesi, cosa che a noi comuni mortali, già pareva assurda, non tanto commisurata ai reati, dei quali capiamo ben poco, quanto per l’appartenenza a quell’Olimpo che ti pone al di sopra della giustizia terrena.

Tu, per esempio, non puoi arrestare uno dell’Olimpo o usare delle intercettazioni che lo riguardano se non ti autorizza prima il Sacro cerchio di saggi dell’Olimpo stesso, il quale, ovviamente non lo farà e noi è a questo che siamo avvezzi, adesso ci gettate nello sconcerto.

Noi sappiamo che restano lì anche dopo le condanne per voto di scambio mafioso, a legiferare come se niente fosse, siamo abituati a perdonare tutto, a non vedere niente.

E adesso?

Certo c’è l’aggravante dell’essersi messo in mostra, perché i magistrati quelli esibizionisti non li sopportano davvero eh?

Vi ricordate a quel paparazzo quanto gli hanno dato? Hai voglia a prenderti a morsi, piangere e supplicare…quando il reato è grave, è grave, così ora fai meno lo “sborone”.  

E questo sindaco, si era messo in mostra forte, gli hanno fatto anche i filmini, con i soldi della RAI, anziché fare cultura come al solito. Un vero scandalo… ma 13 anni e due mesi… a un figlio delle stelle!

Persino Alemanno è rimasto esterrefatto e chissà il nostro amato Formigoni.

Voi ci confondete, abbiate pietà della nostra ignoranza.

Ci avete fatto leggere il libro di Palamara, quel chiacchierone che dice cose incredibili, anche alla TV ma almeno lui poi lo avete candidato per rifarsi della perdita del posto al CSM.

E poi, anche ‘sto CSM che non manca mai di stupirci… pure la nomina di questo Fulvio Accurso a presidente del Tribunale di Catanzaro, si, quello che ha inflitto la condanna al sindaco… mah!

Prima eleggono all’unanimità una certa dottoressa Reillo, poi Fulvio si risente e la dottoressa, in crisi di coscienza, rinuncia all’incarico in suo favore, perché forse non si sente degna di quel posto, così il CSM ha potuto rivotare ed eleggere Accurso, che al primo giro, non aveva preso manco un voto, poverino.

Anche la Cartabia ha posto il suo sigillo di garanzia, dopo che giustizia è stata fatta. Ma… non potevano eleggerlo subito?

Voi ci confondete.

Noi siamo abituati che le inchieste sui magistrati collusi con la ‘ndrangheta, si perdono nei corridoi dei palazzi, mica che poi ci parlate di Montante e dell’Antimafia, come se fra loro, ci fossero dei corrotti.

E tutti quelli che hanno suicidato?

Ora ci dicono che Rossi forse è stato ammazzato, come anche Attilio Manca…ma che ce lo dite a fa?

Una rete a poppa, una a prua, una bella bombetta e risolviamo il problema dei migranti con idee green… prima però gli prendiamo i cellulari e anche i denti d’oro perché siamo contro gli sprechi e in questo siamo molto rigidi.

Ma pure voi, non avete riconosciuto alcuna attenuante a tutti quegli associati criminali del sindaco, neppure una soverchiante tempesta emotiva e passionale, come quella che ha avuto Castaldo, quando ha accoltellato la sua fidanzata che conosceva da un mese, prendendo solo 16 anni, per questo, come molti altri del resto…

Noi siamo ignoranti ed anche impauriti.

Arriva ‘sto regista tedesco, Win Wenders, che anche lui ha girato un film a Riace e ci dice che ora è pronto a vedere in manette Papa Francesco… ma davvero lo volete arrestare? Va beh, che non è un politico o un magistrato e che lo vogliono fare secco… ma in manette, dai… pare brutto anche a noi.

Non è che ci volete risvegliare il pensiero critico vero? Perché noi non siamo pronti.

Possibile che non avessero nessuna attenuante? Neanche delle fragilità esistenziali irrisolte? E dai… almeno quelle!

Noi siamo ignoranti ma voi ve ne approfittate.

Caso Lucano. Cosa vuoi di più dalla vita? E la chiamano dalla giustizia! / Francesca Capretta / Redazione


Cittadella – Juve Stabia: La doppia faccia di Luca Pandolfi, dal flop a Castellammare al successo in Veneto

L'ex Juve Stabia affronta la sua vecchia squadra nel momento migliore della sua carriera, ma la memoria collettiva delle Vespe lo lega ad una stagione da incubo.
Pubblicita

Ti potrebbe interessare