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Castellammare di Stabia

Caso Cucchi, l’ex moglie del carabiniere: «Mi disse: quante gliene abbiamo date»

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aso Stefano Cucchi, il geometra 31enne, morto all’ospedale Pertini il 22 ottobre del 2009, sei giorni dopo essere stato arrestato per detenzione di stupefacenti. Ad esprimersi è l’ex moglie di uno dei carabiniere: «Mi disse che la notte dell’arresto Cucchi era stato pestato, aggiungendo: “C’ero pure io: quante gliene abbiamo date”».

Come riportato dal giornale “Il Mattino”, queste sono state le parole di Anna Carino, ex moglie di Raffaele D’Alessandro, uno dei carabinieri sotto processo per la vicenda della morte di Stefano Cucchi, che è stata sentita in aula oggi, come teste nel processo.

In base alle testimonianze di due militari dell’Arma che alla caserma di Tor Sapienza ebbero cura di Cucchi la notte del suo arresto nell’ottobre del 2009 è emerso che le note sullo stato di salute nelle ore successive alla sua detenzione sarebbero state «modificate»​ su direttiva di alcuni superiori: «Mi chiesero di cambiarla, non ricordo per certo chi è stato ma posso dire che si è trattato di un ordine gerarchico».

Colicchio, che ebbe in cura Cucchi,  ha ricordato in aula perfettamente il report nel quale scriveva che Cucchi «dichiarava di avere forti dolori al capo, giramenti di testa, tremore e di soffrire di epilessia» ma non ha riconosciuto come sua l’annotazione (riportante uguale data e numero di protocollo) nella quale si legge che l’arrestato «dichiara di soffrire di epilessia, manifestando uno stato di malessere generale».

Ha testimoniato anche un detenuto, Luigi Lainà, che la notte tra il 16 e il 17 ottobre di nove anni fa incontrò il geometra nel centro clinico di Regina Coeli: «Stefano sembrava una zampogna tanto era gonfio, mi disse con un filo di voce: sono stati i carabinieri, si sono ‘divertitì con me».


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