Il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Carfagna: “Le baraccopoli di Messina sono una vergogna nazionale”. Addio alle baracche di Messina.
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l ministro per il Sud e la Coesione territoriale ha scelto Messina per la sua prima visita istituzionale. La decisione è giunta dopo che la stessa Carfagna ha promosso una norma (ndr: leggi a seguire) volta a trovare una nuova collocazione per i circa ottomila cittadini messinesi che ancora vivono nelle baracche e di bonificare l’area.
“Non sono qui per fare annunci o promesse – ha detto il ministro in conferenza stampa – ma per spiegare un intervento che abbiamo fatto nei primi cento giorni di governo”. Per Carfagna, quella delle baraccopoli è “una vergogna nazionale, una situazione indegna di un Paese civile”.
Sì all’emendamento Carfagna per dire addio alle baracche di Messina
Un Commissario straordinario e 100 milioni di euro per la demolizione delle “baraccopoli” di Messina, il risanamento dell’area e il ricollocamento dei circa 2.300 famiglie che al momento le abitano. È questo in sintesi il contenuto dell’emendamento governativo firmato dal ministro Mara Carfagna, che la 1a Commissione del Senato e poi l’Assemblea di Palazzo Madama hanno approvato oggi nel corso dell’esame di conversione in legge del decreto-legge n. 44, contenente misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19.
Le baracche furono costruite dai cittadini messinesi a partire dagli anni successivi al terremoto del 1908 e la loro proprietà si è trasmessa di generazione in generazione, moltiplicandosi nel Secondo Dopoguerra. Le condizioni igienico-sanitarie (compresa la presenza di amianto) intanto peggioravano sempre più, fino alla recente emergenza legata all’epidemia da Covid-19.
Per il ministro, quello di oggi è “un atto di coraggiosa discontinuità normativa ed economica, che apre la strada a un intervento rapido e definitivo”. Per la prima volta, infatti, sarà un Commissario (incarico che spetterà al Prefetto di Messina) a occuparsi della vicenda e potrà farlo con tempi certi e poteri straordinari.
L’emendamento prevede che entro 60 giorni dalla nomina, il Commissario dovrà procedere all’esatta perimetrazione dell’area delle baraccopoli e alla predisposizione di un piano degli interventi di demolizione, rimozione, smaltimento e conferimento in discarica dei materiali di risulta, risanamento, bonifica, riqualificazione urbana e ambientale, nonché degli investimenti necessari al ricollocamento abitativo dei residenti, compresi l’acquisto e il conferimento al patrimonio del Comune di Messina di immobili da destinare a unità abitative.
Per fare questo, sono stanziati 100 milioni di euro, a valere sulla programmazione 2021-2027 del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), di cui 75 milioni per il 2021, 20 milioni per il 2022 e 5 milioni per il 2023.
Il Commissario potrà assumere le funzioni di stazione appaltante e operare in deroga a ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto del codice delle leggi antimafia e i vincoli derivanti all’appartenenza all’Unione Europea.
“Ho sempre visto la questione delle ‘baraccopoli’ di Messina come una ferita democratica di portata nazionale – ha commentato il ministro per il Sud e la Coesione territoriale – sia per il numero di persone che interessa, sia per la storica difficoltà della politica di affrontarla e risolverla. L’epidemia ha reso indifferibile l’intervento. Gli abitanti delle baraccopoli di Messina hanno lo stesso diritto di tutti gli italiani alla salute, all’acqua potabile, ad abitazioni, strade, servizi decenti: un grande Paese europeo e occidentale come siamo, ha il dovere morale prima che politico di cancellare le favelas e garantire dignità anche ai più poveri e fragili”.
Carfagna, “Le baraccopoli di Messina sono una vergogna nazionale” VIDEO / Cristina Adriana Botis / Redazione