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Cani e gatti non trasmettono il nuovo Coronavirus

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Sollecitate i proprietari a non lasciarsi prendere dal panico,

perchè cani e gatti non trasmettono il virus”- Lo afferma il presidente della WSAVA, il dott. Shane Ryan.

Prima regola: gli animali da compagnia non diffondo il nuovo Coronavirus, lo dicono tutte le autorità sanitarie mondiali, ricordando una misura di ordinaria igiene: lavarsi le mani con acqua e sapone dopo ogni contatto con il proprio animale domestico.

Cani e gatti non trasmettono il nuovo Coronavirus

Lo scoppio di COVID-19 sta causando paura e incertezza per molti. È anche una minaccia per il benessere degli animali da compagnia, poiché alcuni proprietari temono che gli animali possano diffondere il virus.

«Ci sono ancora molte informazioni mancanti sul SARS-CoV-2. La priorità è controllare il focolaio umano il prima possibile. Siamo tuttavia preoccupati per il benessere animale, a causa di notizie che riportano abbandoni o uccisioni di animali da compagnia soltanto a causa del timore, ad oggi ingiustificato, sul loro possibile ruolo nell’epidemia di COVID-19»
(World Small Animal Veterinary Association).

Prima regola: gli animali da compagnia non diffondo il nuovo Coronavirus. lo dicono tutte le autorità sanitarie mondiali, ricordando una misura di ordinaria igiene: lavarsi le mani con acqua e sapone dopo ogni contatto con il proprio animale domestico.

Detto questo, la World Small Animal Veterinary Association (WSAVA) ha predisposto un documento per aiutare i Medici Veterinari a rispondere alle domande frequenti sul nuovo coronavirus (2019 n-CoV) e rassicurarli circa il rischio di infezione. Il documento è datato 9 febbraio 2020.

Sollecitate i proprietari a non lasciarsi prendere dal panico”– raccomanda la WSAVA, perchè cani e gatti non trasmettono il virus. Il presidente della WSAVA, il dott. Shane Ryan, si è detto preoccupato per il rischio che, a livello globale, Covid-19 possa determinare un aumento di cani e gatti abbandonati o in condizioni di sotto-accudimento.

Ai proprietari in quarantena–  Michael Lappin, presidente del Comitato One Health della WSAVA, raccomanda ai veterinari di dare ai proprietari i seguenti consigli, qualora fossero in quarantena, anche volontaria:

• tenere con sé i loro animali da compagnia 

• tenere i gatti all’interno

• provvedere alle cure di eventuali pets che rimangono in casa, nel caso in cui i loro proprietari abbiano familiari o amici ospedalizzati da accudire

• contattare il proprio veterinario in caso di domande o dubbi. 

Si è espressa in merito all’epidemia di COVID-19, la malattia respiratoria causata dal Nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2), anche l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie rispondendo ad alcune domande ricorrenti, che di seguito riportiamo, sul coinvolgimento degli animali da compagnia nella trasmissione di questa specifica infezione:

Il SARS-CoV-2 può infettare gli animali domestici?

Sebbene il SARS-CoV-2 sia con molta probabilità originato da un animale, oggi l’epidemia da SARS-CoV-2 è sostenuta esclusivamente dalla trasmissione del virus tra uomo e uomo o tramite il contatto con oggetti contaminati, senza il coinvolgimento attivo di animali. Tuttavia la situazione è in rapida evoluzione e gli studi epidemiologici e virologici progrediscono velocemente: è bene quindi controllare costantemente ogni aggiornamento scientifico.

È meglio evitare il contatto con animali da compagnia in caso di infezione da SARS-CoV-2?

Anche se non è ancora chiaro se i nostri animali possano ammalarsi di COVID-19, in caso di infezione è meglio limitare i contatti al minimo indispensabile, esattamente come si deve fare per gli altri membri della propria famiglia e come è consigliabile fare in caso di qualsiasi forma di malattia. È sempre raccomandabile mantenere un alto livello di igiene, lavandosi sempre le mani prima e dopo aver toccato il nostro animale domestico.

Cosa devo fare se un animale a stretto contatto con un paziente infetto con COVID-19 si ammalasse?

Se si è infetti da SARS-CoV-2 è bene avvisare telefonicamente il medico veterinario curante del proprio animale, riferendogli l’esposizione all’infezione.

Se il mio animale è stato a contatto con una persona malata può diffondere l’infezione?

Attualmente non ci sono evidenze di malattia da SARS-CoV-2 negli animali domestici, né tantomeno della possibilità che questi possano diffondere l’infezione. Tuttavia, adottando il principio di precauzione, se l’animale è venuto a contatto con una persona infetta è meglio evitare di metterlo a contatto con altre persone, specie se di fasce a rischio.

Ha senso richiedere un test per coronavirus felino o canino per valutare se i nostri animali sono sani?

No, poiché i coronavirus che infettano i nostri animali sono molto diversi dal SARS-CoV-2. Esistono infatti moltissimi coronavirus in grado di infettare l’uomo e gli animali domestici, che non hanno nulla a che fare con l’epidemia di COVID-19. Poiché il test effettuato su cani e gatti è specifico per i coronavirus felini o canini, il risultato del test non darebbe alcuna informazione relativamente all’infezione da SARS-CoV-2.

Avrebbe senso sottoporre un cane a vaccinazione per coronavirus canino al fine di proteggerlo da COVID-19?

No. Un vaccino specifico non sarebbe cross-protettivo verso SARS-CoV-2.

Volendo entrare ancor più nel dettaglio, approfondisce l’argomento la World Small Animal Veterinary Association (WSAVA),  sostenendo che, al momento, non ci sono prove che suggeriscano un ospite animale specifico come riserva di virus, e ulteriori indagini sono ancora in corso. I coronavirus appartengono alla famiglia dei Coronaviridae. Gli alfa e beta-coronavirus di solito infettano i mammiferi, mentre i coronavirus gamma e delta, di solito infettano uccelli e pesci. Il coronavirus canino, che può causare lieve diarrea e il coronavirus felino, che può causare la peritonite infettiva felina (FIP), sono entrambi alfa-coronavirus. Questi coronavirus non sono associati all’attuale epidemia di coronavirus. Fino alla comparsa di SARS-Cov-2, che appartiene ai beta-coronavirus, c’erano solo sei coronavirus noti in grado di infettare l’uomo e causare malattie respiratorie, tra cui il grave SARS-CoV del sindromecoronavirus respiratorio acuto (identificato nel 2002/2003) e Sindrome respiratoria in Medio Oriente coronavirus MERS-CoV (identificata nel 2012). SARS-Cov-2 è geneticamente più correlato a SARS-CoV rispetto a MERS-CoV, ma entrambi sono beta-coronavirus con origine nei pipistrelli.

Anche, secondo il Ministero della salute al momento non vi è alcuna evidenza scientifica che gli animali da compagnia, quali cani e gatti, abbiano contratto l’infezione o possano diffonderla. Al nono punto dei dieci comportamenti da eseguire, infatti, reperibili sul sito, si specifica che gli animali non sono veicolo di trasmissione del nuovo Coronavirus. Quindi stiamo tranquilli, e approfittiamo invece, per dedicargli del tempo, molte più cure e maggiore igiene anche a loro!

Mariella Musso

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