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ià evacuati 90mila abitanti. Distrutto il 20% di Fort McMurray, ci vorranno anni prima che torni alla normalità
Il maxi incendio che da una settimana devasta la provincia di Alberta, in Canada, ha distrutto finora un quinto delle abitazioni di Fort McMurray, la città più colpita dal disastro. Il catastrofico rogo continua a diffondersi a macchia d’olio e le autorità lanciano l’allarme: le zone boschive di Alberta, la ricca provincia occidentale del Paese, potrebbero “bruciare per mesi”. Il rogo ha già causato la morte di due persone e la distruzione di 1.600 strutture in una superficie pari a circa un terzo dello stato del Rhode Island. Ad oggi sono state evacuate dalle zone colpite 90 mila abitanti. Secondo quanto rivelato alla Cbc da un’analista della Bank of Montreal, l’incendio costerà agli assicuratori fino a 9 miliardi di dollari canadesi, pari a quasi 7 miliardi di dollari Usa.
Secondo un parlamentare locale, David Yurdiga, ci vorranno anni prima che Fort McMurray torni alla normalità: oltre 100mila residenti sono stati evacuati e una superficie di 1.610 chilometri quadrati é stata colpita dalle fiamme. Ma la situazione sembra aver raggiunto un punto di svolta, ha detto il capo dei vigili del fuoco, Chad Morrison, secondo quanto riporta l’agenzia stampa Ap.
Morrison si è detto “molto contento” grazie a un calo delle temperature e una lieve pioggia, che fanno sperare di portare l’incendio almeno in parte sotto controllo. Intanto, le autorità hanno spiegato che durante il fine settimana l’incendio si è esteso meno del previsto. Da parte sua Yurdiga ha commentato che il restate 80% delle abitazioni della città sono intatte, ma che è ancora troppo pericoloso per i residenti tornare nelle proprie case.
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