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QUELLI CHE… Il Calcio a Napoli è una Fede, onoriamola!

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Tempi difficili per i tifosi del Napoli, che sta attraversando una fase difficile a causa della mancanza di un leader che riesca a tenere unita la squadra.

QUELLI CHE… Il Calcio a Napoli è una Fede, onoriamola!

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APOLI- Il Calcio a Napoli non è uno sport tra i tanti, è una Fede. Sarà perché abbiamo avuto Maradona, di cui si trovano per le strade altari a lui dedicati accanto a quelli per la Madonna e i Santi, sarà perché è il gioco per eccellenza per chiunque ami stare da solo o in compagnia.
Da soli si palleggia, si calcia contro il muro, e si simulano azioni spettacolari immaginando una fantastica telecronaca nella propria mente, sognando un giorno di viverla per davvero l’emozione di sentir gridare il proprio nome da uno stadio di tifosi pazzi per il tuo gol. Poi c’è il calcio giocato in tanti, a Napoli lo si gioca per strada, e se si è stati a Napoli almeno una volta lo sa che le strade di Napoli per giocare a Calcio sono uniche al mondo. C’è il baccano delle auto, delle grida di chi controlla che non passino intrusi a fare “invasione di campo”, c’è il pallone che ogni tanto rischia di colpire il bucato steso ad asciugare di qualche famiglia, o che colpisce qualche insegna o fa scattare l’allarme di qualche motorino parcheggiato lì vicino. A Napoli il Calcio è l’ancora di salvezza per tanti ragazzi, che coltivano il proprio sogno giocando sull’asfalto, sudando sotto il sole o la pioggia, ridendo, gridando, urlando “fallo” o “fuori gioco” con il tono serio e professionale di chi quando gioca a Calcio lo fa sul serio, per davvero, anche senza indossare la divisa ufficiale della squadra, anche senza avere al piede le scarpe giuste. “Giocare” a Calcio è una cosa seria a Napoli, forse più che in qualunque altra parte del Mondo, perché Napoli è una campo da “gioco” dove capita di vedere gente che “gioca sporco” a scapito della vita altrui. Per questo il tifo a Napoli è unico. I giocatori del Napoli lo sanno bene. Chi gioca a Napoli non gioca per una squadra, una società, gioca anche per una città e per i Napoletani che Amano il Calcio. Quando un giocatore non rende al meglio sul campo, per i Napoletani è come avere un parente che non sta bene, succede che si rovini il pranzo della domenica se la partita non finisce bene.
Negli ultimi tempi, si parla della crisi che il Napoli sta affrontando, si parla della mancanza di un leader, di un capitano che tenga unita la squadra, della brutta aria che tira negli spogliatoi, dei disaccordi tra allenatore e giocatori. Fa male sentirlo dire, soprattutto a Napoli. Fa male pensare a uomini adulti che hanno avuto nella vita la fortuna di poter percorrere la strada che volevano, e si comportano dimenticandosi dell’onere che hanno: rendere onore alla maglia di una squadra con una Storia, e a una città di Tifosi, molti dei quali bambini e bambine, ragazzi e ragazze, che sognano di poter stare al loro posto un giorno. Potrà sembrare retorica, eppure in questi tempi di crisi, di magra, di difficoltà per molti, fa male pensare che chi “tutto sommato” riesce ad arrivare a fine mese tirando calci a un pallone, non riesca oltre a quella di atleta professionista, a mostrare un lato umano e professionale di uomo adulto, capace di fronteggiare situazioni di difficoltà in merito all’incapacità di “fare squadra” in maniera matura, responsabile e che sia di esempio.
“Lo sport non forma il carattere, lo rivela.” così diceva Mark Levy, speriamo che i giocatori del Napoli mostrino il loro e rendano al più presto felici e orgogliosi i propri tifosi.


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