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Brindisi-Juve Stabia, il terreno del Fanuzzi emblema dell’approssimazione della Lega Pro – La Bastonatura

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Brindisi-Juve Stabia si è giocata su un terreno di gioco che può essere considerato l’emblema dell’approssimazione e dell’improvvisazione della Lega Pro che ha avallato lo svolgimento della gara nonostante lo stato del campo, la cui rizollatura era terminata solo qualche giorno prima, costituisse un gravissimo rischio per i 22 atleti in campo.

Brindisi-Juve Stabia si è giocata nonostante un terreno in pessime condizioni.

Tutto il rispetto per la piazza di Brindisi importantissima per il calcio meridionale e di tutta Italia, ma anche la vicenda dell’agibilità dello stadio “Fanuzzi” poteva essere gestita diversamente.

Capiamo lo sforzo che le autorità di Brindisi hanno profuso per tutta la settimana per cercare di far esordire finalmente la squadra cittadina in casa dopo un inizio molto travagliato della stagione alla ricerca di una dimora provvisoria. E capiamo anche il peso politico che un eventuale esito positivo della vicenda avrebbe potuto avere ed in effetti ha avuto con l’avallo anche del Ministro dello Sport, Abodi.

Quello che capiamo molto meno è però perché, quando da Brindisi già da inizio settimana arrivavano immagini che mostravano lo stadio come un cantiere a cielo aperto e senza manto erboso poi rizollato in fretta e furia negli ultimi giorni, non si sia subito scelto uno stadio alternativo dove poter disputare Brindisi-Juve Stabia alla data e all’orario prestabiliti originariamente.

Il rischio corso dai 22 atleti in campo al Fanuzzi.

Mister Pagliuca, allenatore della Juve Stabia, ha sottolineato a fine gara il rischio notevole che i 22 in campo hanno corso, da una parte e dall’altra. Il tecnico gialloblè ha evidenziato come la gara andasse sì giocata a Brindisi, come era giusto che fosse, ma magari rinviandola fra una ventina di giorni quando le condizioni del terreno di gioco sarebbero state decisamente migliori.

In questo modo si è messa solo in grave pericolo l’incolumità dei calciatori con buona pace dell’Associazione Calciatori e della Lega Pro che se ne sono lavati le mani fregandosene altamente della vicenda. Per la cronaca un centrocampista della Juve Stabia, Giuseppe Leone, è stato costretto ad essere sostituito alla fine del primo tempo proprio per un infortunio al ginocchio dovuto molto probabilmente alle pessime condizioni del campo appena rizollato.

Per tutti i motivi sopra citati la Lega Pro appare sempre più come il campionato dell’approssimazione e dell’improvvisazione e il terreno di gioco del Fanuzzi di ieri sera dal quale spesso e volentieri si alzavano zolle e il pallone rimbalzava molto male ne è l’immagine più significativa.

Ieri importava alla Lega Pro solo che si giocasse a Brindisi, punto e basta! Non importa in quali condizioni dello stadio e con quali modalità. Tutto il resto era solo un dettaglio, con buona pace di tutti…


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