Oggi Brescia festeggia il suo nuovo teatro, il “Borsoni”, che va a ricucire le lacerazioni patite da un quartiere alquanto problematico, vittima di dequalificazione e degrado sociale.
È con legittimo orgoglio che la civica amministrazione oggi presenti alla cittadinanza il suo nuovo teatro, il “Borsoni”, con l’intento di andare a ricucire le lacerazioni, sociali ed urbanistiche, che ha vissuto un quartiere abbastanza problematico dal punto di vista urbanistico, quale è diventato quello che sorge attorno all’ex Porta Milano.Il piazzale antistante e il foyer brulicavano di una moltitudine di comuni cittadini, come capita nei momenti di grande festa.
Sorrisi, abbracci e pacche sulle spalle erano le scene più diffuse agli occhi di un osservatore che tenta di estraniarsi, con un minimo di obiettività.E se tanto entusiasmo viene esternato così unanimemente, vuol dire che non ci troviamo di fronte alla solita manifestazione retorica del “taglio del nastro”.
Bensì ad una festa in cui tutti si sentono coinvolti e contagiati.Obiettivo centrato.
La cittadinanza approva e condivide.Ne possono andare fieri l’amministrazione comunale che ha concepito e realizzato l’opera.
Ed il Centro Teatrale Bresciano (CTB), che proprio quest’anno festeggia i suoi primi cinquant’anni di esistenza, fattiva ed operosa.Se si pensa che il mai dimenticato Renato Borsoni, nel lontano 1974 consegnava il suo bagaglio artistico e culturale alla neonata creatura teatrale.Quanta strada da allora…
E chissà quanta ne farà ancora, con l’occasione di aprire nuove occasioni ad una fetta di città che era rimasta socialmente ai margini, rispetto alle attività culturali che il centro “bene” della zona ZTL ha sempre vissuto.Non si sbaglia la civica amministrazione a credere e a perseverare sulla strada della “contaminazione” culturale, sempre feconda di nuovi stimoli che portano all’arricchimento del tessuto sociale circostante, all’inclusione di nuove fasce di emarginati culturali, alla gemmazione di nuova creatività, artistica e sociale.
Molto affollata la sala grande del nuovo teatro, la Sala Castri, durante gli interventi della sindaca Laura Castelletti, della presidente del CTB Camilla Baresani Vanini, dell’assessore alla cultura e del progettista.Si sono ascoltati pensieri densi ed alati che hanno fatto palpitare gli animi e fatto sognare un avvenire possibile fatto di sviluppo e crescita, civica e culturale.
Per quelli del centro che si “allargano” alla periferia.E per quelli della periferia che vengono come “cooptati” un po’ più verso la vita del centro, storicamente sempre più motivato e consapevole.
Questa compenetrazione “contaminante” la opererà l’attività teatrale e le iniziative che ruoteranno attorno.Ed i frutti non si faranno attendere.
Carmelo TOSCANO
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