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Bracconaggio: uccisi cinque istrici crestati con bastoni. 3 denunciati

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Carabinieri di Prizzi (PA) hanno denunciato tre persone di Gela (CL) per bracconaggio, porto abusivo di armi, uccisione di animali e caccia vietata

Bracconaggio: uccisi cinque istrici crestati con bastoni. 3 denunciati

Durante un servizio di controllo del territorio, i Carabinieri di Prizzi comune della provincia di Palermo,  hanno sorpreso i tre uomini mentre, dopo essersi introdotti all’interno della riserva naturale regionale “Monte Carcaci”, fra il Comune di Prizzi e quello di Castronovo di Sicilia, cacciavano ed uccidevano cinque esemplari adulti di istrice crestato*, del peso di 25 kg ciascuno.

L’uccisione degli animali tramite bastoni appuntiti, strumenti non contemplati dalla normativa sull’attività venatoria, nonché la mancanza della prevista abilitazione, hanno fatto scattare la denuncia ai i tre per bracconaggio anche per cacciato al di fuori del periodo prestabilito.

Uno dei denunciati è stato trovato in possesso di un coltello di genere vietato, posto in sequestro come i bastoni utilizzati per trafiggere gli animali.

Le carcasse sono invece state consegnate al servizio veterinario dell’Asp per la distruzione.

Per i denunciati si profila il rischio dell’irrogazione della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio dai Comuni di Prizzi e Castronovo di Sicilia (PA).

*L’istrice crestato o porcospino, è un roditore della famiglia degli Istricidi diffuso in Europa meridionale ed in Africa. Roditore di grandi dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 650 e 850 mm, la lunghezza della coda tra 120 e 170 mm, la lunghezza del piede fino a 95 mm, la lunghezza delle orecchie fino a 40 mm e un peso fino a 25 kg. È il più grande roditore africano ed europeo. È una specie terricola e notturna, sebbene in cattività risulti essere attiva anche di giorno. Durante le ore diurne si rifugia nelle grotte, nelle buche sotto gli alberi o in tane abbandonate di altri animali e nei crepacci rocciosi. Non scava le proprie tane. La locomozione è una camminata o un lento trotterellare e, a causa delle sue grandi dimensioni, non è in grado di arrampicarsi. Quando impaurita o minacciata la cresta e gli aculei si drizzano, facendo sembrare l’animale più grande di quanto non sia, e gli aculei della coda sono agitati provocando un tintinnio. Se in pericolo l’animale si muove lateralmente o all’indietro con le punte degli aculei erette verso l’aggressore. Se realmente provocato da un potenziale predatore l’individuo carica all’indietro con gli aculei della groppa, lasciandone qualcuno infilzato nella pelle dell’aggressore, provocando talvolta gravi ferite. Questo comportamento e l’affilatezza dei suoi aculei fornisce all’istrice un meccanismo difensivo veramente efficace anche contro potenziali predatori come il leone. Ci sono diverse segnalazioni di istrici che raccolgono e masticano ossa, con le loro tane talvolta riempite di esse. Questa abitudine si pensa essere associata al rivestimento e all’affilamento degli incisivi, forse con il beneficio di fornire una risorsa aggiuntiva di calcio e minerali. Sono animali sociali e gregari. Le secrezioni prodotte dalle ghiandole anali sono utilizzate per marcare il territorio e per indicare la presenza dell’individuo, i suoni vocali sono utilizzati per l’interazione maschio-femmina e per avvisare i conspecifici di eventuali pericoli o durante incontri aggressivi. Durante la corte il maschio avvicina la femmina utilizzando un’andatura bipede e poi la monta. La femmina sollecita la copulazione attraverso l’esibizione della coda sulla groppa. Diversi individui possono rifugiarsi insieme nella stessa tana.

Adduso Sebastiano

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