Mario Bonfiglio, ex attaccante della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione “Juve Stabia Live”: tutte le sue dichiarazioni
Bonfiglio (ex Juve Stabia): “Castellammare mi è entrata nel cuore”
Mario Bonfiglio, ex attaccante della Juve Stabia, è intervenuto telefonicamente nel corso della trasmissione “Juve Stabia Live” che va in onda ogni giovedì dalle ore 21 in diretta sulla pagina Facebook “Juve Stabia Live”.
Le sue dichiarazioni sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.
“Alla Juve Stabia manca la concretezza in fase offensiva, avendo realizzato pochissimi goal. A Foggia ho visto la partita e ha fatto una grande gara. E’ una squadra molto compatta, con una buona difesa, pur avendo cambiato molto quest’anno. Se riesce a migliorare il suo score offensivo ritengo che potrà concludere il campionato con un buon piazzamento in ottica playoff.
Senza offesa per la Ternana, dove sono arrivato a fine carriera, Castellammare è stata la prima piazza che mi è entrata nel cuore, dove ho capito cos’è il gioco del calcio, il senso di appartenenza a una squadra, la passione dei tifosi. Ricordo ancora dopo tanti anni la finale ad Avellino, dove ero un giovane calciatore e porto ancora vivo dentro di me il ricordo del grandissimo presidente Roberto Fiore che rimarrà sempre nel mio cuore. Avessimo fatto la serie B a Castellammare in quegli anni sarebbe stato un sogno, il presidente Fiore ha dato tutto sè stesso per la Juve Stabia, investendo anche tanti soldi.
Personalmente sono stato un calciatore molto estroso, veloce e tecnico. Quello che ho raccolto nel mondo del calcio era quello che meritavo. I miei gol più belli con la Juve Stabia? Ne ricordo uno al Casarano in rovesciata al volo. Al presidente Roberto Fiore piaceva fare le formazioni. Una volta ne fece una con dodici giocatori (ride – ndr –).
A causa del Covid fare un campionato intero senza tifosi è dura, perché ci sono squadre che quei 5 o 10 punti li ottengono grazie al pubblico. I calciatori però sono dei professionisti e una volta che scendono in campo devono fare mente locale su cosa stanno facendo e non devono farsi condizionare da tutto ciò che accade fuori”.
a cura di Giuseppe Rapesta
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