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Bloccato motopesca maltese per pesca in zona e con mezzi proibiti

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La Guardia Costiera, con l’impiego della M/V CP 302, ha bloccato motopesca maltese intento a pescare in zona e con mezzi ad esso proibiti.

Bloccato motopesca maltese per pesca in zona e con mezzi proibiti

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eri mattina, il Fisheries Monitoring Centre (FMC) della Centrale operativa della Guardia Costiera di Roma, nell’ambito delle attività di monitoraggio attraverso il sistema satellitare di motopesca, ha individuato un’unità da pesca maltese in presunta attività di pesca all’interno delle acque territoriali italiane nell’area antistante l’isola di Pantelleria.  È stato quindi disposto l’impiego immediato della M/V CP 302 della Guardia Costiera di Pantelleria che ha intercettato il motopesca maltese a circa 10 miglia dall’isola, intento a calare in mare un dispositivo di concentrazione dei pesci, Fishing Aggregating Device, (FAD – cosiddetti cannizzi ) per effettuare la pesca della specie ittica “lampuga”.

In considerazione dell’attività da pesca effettuata senza autorizzazione nelle acque territoriali italiane, il motopesca è stato scortato nel porto di Pantelleria per la redazione degli atti da parte del locale comando territoriale della Guardia Costiera. Il comandante è stato deferito all’ Autorità Giudiziaria per pesca nelle acque territoriali di altro stato (italiana) ai sensi dell’art.7 comma 1 lettera d) del D.lgs n.04/2012. Sono stati altresì comminati verbali per un totale di 4.000 euro, per logbook (registro di pesca) non correttamente compilato e per mancanza di identificativi e marcatura dei FAD. Infine al sequestro degli attrezzi da pesca , 3 FAD e 1 rete a circuizione lunga 250 metti senza chiusura, si è aggiunto il sequestro di oltre 600 kg di prodotto ittico pescato. Il peschereccio è poi ripartito nella nottata.

La pesca professionale a circuizione con l’ausilio di questi sistemi può essere praticata esclusivamente dal 15 agosto al 31 dicembre, ogni attrezzo deve riportare la marcatura e l’identificazione del M/P autorizzato così come previsto dal Reg. (CE) 404/2011, inoltre dovrà essere predisposto con cime e galleggianti biodegradabili al fine di minimizzare l’impatto sull’ambiente.

Proprio in questi giorni Nave Peluso, pattugliatore d’altura della Guardia Costiera del Reparto navale a Messina, di rientro da una missione operativa nel Tirreno meridionale, ha intercettato, recuperato e sequestrato altri 53 FAD posizionati irregolarmente  essendo privi di segnalamento, nella zona di mare intorno le isole Eolie.

Nelle acque di giurisdizione italiana nell’anno in corso la Guardia Costiera con l’impiego di pattugliatori d’altura, elicotteri ed altri mezzi navali assegnati ai Comandi di zona ha recuperato e sequestrato circa 200 FAD illegali. Tale attività di contrasto alla pesca illegale, svolta dalla Guardia Costiera, è fondamentale per la salvaguardia dell’ecosistema marino e per il sostegno degli operatori del settore pesca che operano nella legalità.​

 Cristina Adriana Botis

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