Blitz Guardia di Finanza nel casertano, sequestrati beni ad impresa operante nel settore della fabbricazione di parti meccaniche
L
a Guardia di Finanza impegnata nella lotta all’evasione fiscale per tutelare i cittadini e degli imprenditori rispettosi delle regole, per assicurare l’equità sociale e la corretta concorrenza sui mercati, ha posto sotto sequestro i beni di un’impresa operante nel settore della fabbricazione di parti meccaniche con sede in Grazzanise.
Nello specifico questa mattina la Compagnia della Guardia di Finanza di Capua ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di circa 700.000,00 euro, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – su richiesta di questa Procura – avente ad oggetto le disponibilità finanziarie della COPAS S.r.L, società operante nel settore della fabbricazione di parti meccaniche con sede in Grazzanise (CE).
L’adozione della misura cautelare reale è intervenuta a seguito di indagini di polizia giudiziaria che hanno permesso di accertare che la COPAS S.r.L, negli anni dal 2012 al 2014, ha contabilizzato e utilizzato nelle dichiarazioni fiscali, per evadere le imposte dovute, fatture false per circa € 1.400.000,00 emesse da parte di una ditta individuale di San Nicola La Strada (CE).
Gli accertamenti svolti dai Finanzieri hanno, infatti, permesso di appurare che, all’atto di emissione delle fatture, la ditta individuale non era in condizioni di realizzare le relative prestazioni, consistenti nella fornitura di risorse umane e strumentali nonché servizi in favore della COPAS S.r.L, in quanto non aveva alle proprie dipendenze operai regolarmente assunti.
Anche in merito al pagamento delle prestazioni emergevano una serie di anomalie in quanto gli assegni bancari indicati quali pagamenti delle prestazioni non corrispondevano negli importi a quanto riportato nelle singole fatture e peraltro, a seguito di ulteriori approfondimenti, sono risultati emessi all’ordine proprio o in favore della stessa COPAS S.r.L. Invero, solo alcuni titoli, per poche centinaia di euro, sono risultati emessi a favore del titolare della ditta individuale asseritamente fornitrice, probabilmente proprio quale compenso per l’emissione delle false fatture.
Grazie all’utilizzo dei documenti fiscali fraudolenti, la COPAS S.r.l. ha così potuto conseguire un risparmio fiscale di 679.000 euro, derivante dall’indebita deduzione di costi fittizi indicati nelle dichiarazioni ai fini delle imposte sul reddito, in violazione dell’ari. 2 del D.Lgs. 74/2000.
Pertanto, questa Procura – in virtù della normativa che prevede la possibilità di applicazione della “confisca per equivalente” – ha avanzato richiesta di sequestro, al fine di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dall’evasione. Il G.I.P., aderendo alla predetta richiesta, ha quindi emesso il provvedimento di sequestro preventivo dei beni intestati alla società e al suo amministratore.
Sulla base di tale provvedimento cautelare, i Finanzieri hanno sottoposto a sequestro i rapporti finanziari della società e del relativo rappresentante legale, fino al raggiungimento dell’importo delle imposte sottratte alle casse dello Stato.
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