I
eri è andato in scena il secondo atto della pierce parlamentare della quale da tempo diamo nota e alla quale oggi aggiungiamo anche le opere di altri tre, questi sì, veri grandi artisti:
Visconti con il suo capolavoro “La caduta degli dei”.
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Un film del 1969 da lui diretto ispirato alla tragedia di Shakespeare Macbeth e alla famiglia Thyssen per cui, a veder ieri Berlusconi nella comparsata con la Meloni e Salvini dopo l’incontro con Mattarella, la traslazione è sorta spontanea.
Se poi si considera che il film si basa anche sull’arrivismo spietato in essere (ai tempi del nazismo, ma sempre in auge) come anche, ad esempio, se ricordiamo il dialogo tra Aschenback (Helmut Griem) – Friedrich Bruckman (Dirk Bogarde): “Siamo vicini alle elezioni, Friedrich. E dobbiamo vincerle a tutti i costi se vogliamo che siano le ultime” (frase anch’essa sempre in essere), ecco spiegato ricordo, affiancamento e quindi traslazione.
A chi non avesse visto il film, e gradisse prenderne visione, offriamo la visione della versione integrale (2h30′) dello stesso:
https://www.youtube.com/watch?v=YCabSw9HVxM
Poi, Jannacci con la sua indimenticabile “Vengo anch’io. No tu no”.
Per molti essa è una canzoncina per bambini, ma in realtà è uno dei pezzi più politici dell’Italia degli anni ’60, ed ora, traslata anch’essa, ancora valida dopo più di un lustro
Vediamolo, ascoltiamolo e …. facciamone traslazione:
https://www.youtube.com/watch?v=YCK5_v5ELx8
E, per finire, Cocciante con la sua splendida canzone Bella senz’anima della quale abbiamo fatto una traslazione testuale che vi offriamo a seguire unitamente all’originale della canzone cantata dallo stesso Cocciante. Ma prima, il desolante e devastante video che a queste riflessioni ci ha portato:
Consultazioni del 12 aprile 2018, Gruppi “Lega Salvini Premier”,
“Forza Italia Berlusconi Presidente
E adesso appoggiati su quel banchetto la,
stavolta ascoltami senza interrompere,
è tanto tempo che volevo dirtelo.
Vivere insieme a te è stato inutile,
tutto senza allegria, senza una lacrima,
niente da aggiungere ne da dividere,
nella tua trappola ci son caduti tanti,
avanti il prossimo, lasciagli il posto tuo.
Povero diavolo, che pena mi fa,
e quando le aziende ti chiederanno di più
tu glielo chiederai perché tu fai così,
come sai fingere se ti fa comodo.
E adesso si sa chi sei e non ti credono più,
e se ti ritirerai forse un ricordo resterà,
e questa volta anche tu te lo ricorderai.
E adesso sorridi come sai fare tu,
ma non illuderti, ormai non ci cascano più,
tu li rimpiangerai, opportunista senz’anima.
E questo è!
Ed a questo punto, come sempre, ci piace concludere con il nostro mantra: “io speriamo che me la cavo” del quale però, questa volta, vi offriamo anche una estrapolazione che abbiamo fatto utilizzando uno dei tanti video reperibili nel web.
Speriamo e crediamo di farvi, con questo, cosa gradita per cui, buona visione ed ancora:
“Io speriamo che me la cavo”
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