Le opposizioni criticano il bando della Sint su Terme di Stabia e annunciano un incontro con lavoratori e forze sociali
N
on usano mezzi termini le opposizioni presenti in Consiglio Comunale per definire la manifestazione d’interesse indetta ieri da Biagio Vanacore, amministratore unico della Sint, la società che gestisce il patrimonio delle Terme, per avviare l’iter per l’affidamento dello stabilimento del Solaro a privati interessati a gestire per tre anni il Parco che consta di un’area a verde di 60.000, di cui circa 4.500 metri quadri coperti da fabbricati e circa 55.500 di superficie scoperta, ed è costituito da parco giardino, in cui si trova inserito un bar-ristoro; due batterie di servizi igienici ubicati lungo i viali e un piccolo manufatto destinato in origine a spogliatoi per i vicini campi da tennis e un bar-ristorante. L’avviso scade il 24 aprile.
Il Bando prevede che i soggetti partecipanti dovranno dimostrare di essere in possesso dei seguenti requisiti tecnici:
- essere in possesso, in base del bilancio al 31 dicembre 2015 (o comunque in base all’ultimo bilancio approvato), di un patrimonio netto contabile non inferiore a 500mila euro;
- avere maturato, anche indirettamente a livello di gruppo economico, una comprovata esperienza nella conduzione e gestione di imprese operanti in uno dei seguenti settori: turistico, ludico, ristorazione;
- in alternativa al punto precedente, il soggetto interessato, qualora abbia maturato tali esperienze in settori diversi, dovrà documentare il possesso di adeguate caratteristiche/referenze attestanti la propria capacità tecnico-economica finanziaria mediante qualsiasi altra documentazione ritenuta idonea dalla società proprietaria. Chi si presenta dovrà assumersi l’onere di gestire la manutenzione del Parco e di versare un canone fisso alla Sint. Tra venti giorni si saprà ci sono privati disposti a investire sul futuro del Parco dopo il fallimento delle Terme.
Le opposizioni criticano la poca chiarezza del bando che fa sorgere anche dubbi sulla sua finalità per cui scrivono:
“Si continua senza un progetto e senza una linea chiara . Quel Bando ed ogni ulteriore azione tesa alla vendita di parti del complesso immobiliare termale, inteso come un insieme di beni con destinazioni urbanistiche diverse ma con l’unica finalità di sostenere e favorire il disegno strategico che ruota intorno alle Terme ed attività collaterali rappresenta una pietra tombale sul termalismo in città . Ci aspettiamo , ora, un atto di responsabilità seria che per noi vuol dire il ritiro di un bando che non ha nulla di trasparente. Un provvedimento senza testa ne coda . Frutto di una visione dove a farla da sovrana sono confusione e incertezza . Le stesse che stanno caratterizzando tutta la questione termalismo in città . Nelle prossime ore – concludono le opposizioni – ci incontreremo per convocare ad horas un incontro con lavoratori e le forze sociali “
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