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Banche, la Francia apre all’Italia: “Bisogna essere solidali”

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Fonti diplomatiche europee, però, frenano: “Un ammorbidimento della direttiva sul bail in per sostenere le banche italiane in difficoltà “sarebbe un boomerang” o “controproducente”. I titoli del credito sono in altalena

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anche, la Francia apre all’Italia: ristabilire la fiducia nel sistema bancario italiano attraverso la solidarietà europea. Il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, in arrivo a Bruxelles per l’Eurogruppo, apre alla richiesta di flessibilità da parte del governo italiano spiegando che le regole “vanno applicate con intelligenza. Oggi è una preoccupazione per il governo italiano, quella di prendere le misure necessarie per ristabilire la fiducia nell’insieme del sistema bancario italiano. Credo sia nostro dovere essere solidali”.

Tuttavia a livello europeo c’è chi sostiene che un ammorbidimento della direttiva sul bail in per sostenere le banche italiane in difficoltà “sarebbe un boomerang” o “controproducente”. E’ quando dicono fonti diplomatiche europee. La preoccupazione sulle banche italiane e la trattativa in corso fra il governo e la Commissione sul modo di gestire la situazione senza violare le norme Ue sugli aiuti di Stato e sul “bail in”, quest’ultima in vigore dall’inizio di quest’anno, non saranno però oggetto di dibattito in Consiglio, domani.

“Non è tempo di discuterne a questo livello” , spiegano i funzionari ricordando che al momento “è già in corso un dibattito tra l’Italia e la Commissione”. Tuttavia, tra gli Stati membri “la posizione generale è che disfare le regole non sarebbe saggio”. In particolare, per quanto riguarda la direttiva Brrd sul risanamento delle banche, “le norme sono state decise dopo un duro lavoro, e qualsiasi alleggerimento delle stesse avrebbe effetti controproducenti”, secondo il diplomatico. Oggi pomeriggio, i ministri delle Finanze europei si riuniscono nel formato a 19 dell’Eurogruppo. Una presa di posizione che ha prodotto l’immediato effetto di frenare le vendite in Borsa sull’intero comparto: resta sugli scudi Mps, mentre salgono in altalena Ubi, Unicredit, Banco Popolare, Bpm e Intesa Sanpaolo.

La situazione delle banche sarà dunque all’ordine del giorno dell’Eurogruppo anche perché le regole europee permettono già la ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato di banche solvibili a cui però dovrebbe essere associato il contributo di azionisti e di obbligazionisti: il governo italiano, invece, vorrebbe strappare una sospensione di questo principio. L’applicazione del bail-in su Mps travolgerebbe infatti 60mila risparmiartori che hanno acquistato allo sportello un bond da 2,16 miliardi di euro emesso dalla banca per finanziare l’acquisizione di Antonveneta. Un rischio che il governo non può permettersi di correre in un contesto delicato, segnato da rischi alla stabilità finanziaria e dal prossimo voto sulla riforma del Senato.

Il nodo è complesso, ma la Commissione si è detta disponibile a trovare un accomodamento per gli investitori non istituzionali. Bruxelles – di fatto – è stretta fra il desiderio di rispettare le regole Ue e la consapevolezza che la vicenda bancaria italiana è seria, e potenzialmente dannosa per il resto dellazona euro. Probabile quindi che si trovi un accordo sfruttando le stesse regole Ue secondo cui il bail-in può essere sospeso quando sia a rischio la stabilità finanziaria. Una tesi sostenibile nel caso di Mps, dal momento che si tratta della terza banca italiana.
Banche, la Francia apre all’Italia: “Bisogna essere solidali”

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