A distanza di sette mesi dalla missione del Ministro dell’Economia Giovanni Tria in Cina, sembra che, anche i bozzoli del baco da seta, possano prendere il “volo” verso l’Italia.
I
l Ministro Giovanni Tria, ha avuto una serie di incontri con grandi investitori istituzionali, con il Ministro delle Finanze e il Governatore della Banca Centrale Cinese.
Nell’Agosto 2018, tra Pechino e l’Italia, erano stati firmati alcuni accordi, in questi giorni da parte del nostro Governo potrebbero concretizzarsi.
Ma, Ma, Ma :
Ogni giorno nel nostro Paese abbiamo un problema politico nuovo, se ne chiude uno? nessuna paura,dopo qualche giorno, qualche ora, qualche minuto o solo pochi attimi, se ne ‘schiude’ sempre un altro. Per il Governo a guida Giallo Verde, quello della via della seta e’ uno della ‘serie’.
Il Ministro Giuseppe Conte, ha parlato di possibili scambi commerciali con Pechino? Apriti cielo, le opposizioni, alcuni rappresentanti della UE, lo stesso Presidente Trump, hanno parlato di possibili rischi di colonizzazione.
Sulla stessa lunghezza d’onda e’ Silvio Berlusconi, che come sempre, sembra che ora abbia idee molto ‘chiare’ sullo scenario internazionale e sulla politica estera.
Per Berlusconi, la via della seta, pur essendo un progetto egemonico commerciale, potrebbe rappresentare alcuni rischi sul piano politico e militare per il nostro Paese.
Non bisogna dimenticare, ha proseguito il leader di Forza Italia, che in Cina, vige un regime capitalista, con valori diametralmente opposti a quelli liberali europei.
Il Primo Ministro Conte, e’ di diverso avviso, in un’intervista rilasciata alla Stampa, ha affermato che gli scambi commerciali con Pechino, possono offrire preziose opportunita’ per l’economia delle nostre imprese.
Proseguendo nel suo discorso, Conte ha sottolineato che i contratti bilaterali fra i due Paesi, saranno equilibrati, vantaggiosi per l’Italia, avranno una ‘cornice’ di massima trasparenza.
Poi ha precisato che saranno perfettamente compatibili con la nostra collocazione nella Nato e nel Sistema integrato europeo: non intravede per l’Italia, nessun pericolo di colonizzazione.
Poi ci sara’ la questione dei porti, sembrerebbe che quello di Gioia Tauro venga escluso, verrebbero utilizzati
i porti dell’Adriatico settentrionale e del Tirreno del nord. In questo caso, sarebbe ancora una volta il Sud ad essere escluso dalle rotte commerciali.
Ieri il Governo ha dato l’Ok alla via della seta, incrociamo le dita, sperando che la nostra economia possa avere la spinta giusta per potersi riprendere.
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