“Sì, sono io”, ha detto A.R. ai magistrati tenendo lo sguardo fisso sulle immagini catturate dalle telecamere di videosorveglianza
A
.R., il 15 enne arrestato venerdì scorso a seguito dell’ indagine di tentato omicidio ai danni di Arturo, il giovane accoltellato alla gola e al torace da 4 ragazzini il 18 dicembre 2017, inizia a prendere consapevolezza del gesto fatto. Infatti, il 15 enne, aveva lo sguardo fisso sul computer che trasmetteva le immagini dei suoi movimenti e quelli degli amici, mentre assalivano Arturo. Con voce calma risponde ai magistrati: “Sì, sono io”, rimanendo con lo sguardo fisso sulle immagini registrate dalla videosorveglianza di diversi negozi della zona. A.R., quindi, ha confessato e passa alla ricostruzione dei dettagli che mancavano agli agenti, diverse precisazioni e, anche i nomi di chi era con lui in quel pomeriggio di festività natalizie. Il ragazzino, ha capito di avere sbagliato a non intervenire per fermare gli amici e aiutare Arturo, come lui stesso dice anche perchè non poteva negare l’ evidenza di fronte alle chiare immagini. Seguiranno aggiornamenti.
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