Trapani, il “re” delle scommesse finanziava i Messina Denaro. I Pm: Ha portato voti ad un avvocato e deputato regionale membro della Commissione antimafia.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, della Compagnia di Mazara del Vallo e del Ros hanno fermato con l’accusa di associazione mafiosa ed estorsione gli imprenditori Calogero Luppino, di Campobello di Mazara, Salvatore Giorgi e Francesco Catalanotto di Castelvetrano, gestore di un centro scommesse online a Campobello di Mazara. Luppino avrebbe finanziato la famiglia del boss latitante Matteo Messina Denaro.
Le indagini dei carabinieri, coordinati dal Procuratore Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Paolo Guido, della Procura di Palermo, hanno permesso di monitorare la rapidissima ascesa imprenditoriale di Luppino nel mondo delle scommesse e dei giochi on line. A garantirne il successo sarebbero stati i clan mafiosi di Castelvetrano, paese di origine del boss ricercato, e Mazara del Vallo, che obbligavano gli esercizi commerciali a installare i device delle società di Luppino e Giorgi, minacciando di ritorsioni i titolari che si rifiutavano.
Calogero Luppino incassava il denaro e si occupava delle esigenze economiche di chi era finito in carcere. Con l’aiuto di Giorgi, che gestiva la cassa del «mandamento» mafioso, provvedeva alle spese legali e alle altre necessità del boss detenuto, Franco Luppino e al finanziamento dei vertici delle famiglie mafiose di Campobello di Mazara, Mazara del Vallo e Castelvetrano. Attraverso il terzo fermato, Francesco Catalanotto, molto legato al cognato di Messina Denaro, Rosario Allegra, inoltre venivano fatti arrivare soldi alla famiglia del padrino latitante. E’ in corso anche un sequestro beni (circa 5 milioni) nei confronti degli indagati.
L’inchiesta ha avuto un risvolto a sorpresa, nelle intercettazioni sono emersi infatti i rapporti fra il gruppo Luppino e l’avvocato marsalese Stefano Pellegrino, uno dei più noti penalisti della provincia di Trapani, eletto alle elezioni regionali del 45 novembre 2017 con 7670 voti nella lista “Musumeci Forza Italia Berlusconi” e presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars nonché componente della Commissione Regionale Antimafia. All’esponente politico è stato notificato un avviso di garanzia che ipotizza l’accusa di corruzione elettorale (senza l’aggravante di mafia), per aver ricevuto un sostegno ritenuto illegittimo alle ultime consultazioni del 2017. Voti in cambio di sacchi della spesa elargiti dal gruppo Luppino, era Giorgi che incontrava gli elettori.
Intanto la caccia a Matteo Messina Denaro, il padrino delle stragi, sarebbe ad una svolta. Per anni, sono stati seguiti i pizzini che viaggiavano di nascosto nelle viscere della Sicilia. Adesso, magistrati e investigatori provano a scovare le tracce dei soldi che arrivano al superlatitante di Castelvetrano. Seguendo i soldi, come insegnava il giudice Falcone.
A
dduso Sebastiano
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