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Adnkronos) – Tempi duri per la legge sull’Autonomia Differenziata in discussione in Commissione Affari costituzionali a Montecitorio.Le opposizioni chiedono una revisione ed estensione del cronoprogramma, “vincolato secondo il presidente della Commissione Pagano all’approdo in Aula fissato il 29 aprile”.
Una lettera è stata quindi inviata formalmente al Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, dai presidenti dei gruppi parlamentari delle opposizioni la settimana scorsa ma ad oggi “non abbiamo avuto risposta.Pertanto il presidente della Commissione farà svolgere i lavori secondo il calendario che non abbiamo condiviso e che abbiamo contestato”.
Così all’Adnkronos Alfonso Colucci, deputato del M5s e capogruppo in Commissione Affari costituzionali a Montecitorio. Le risulta che la Lega avrebbe dato l’ok a un cronoprogramma leggermente più esteso? “Io non ne so nulla.So solo che Forza Italia ha manifestato delle perplessità, attraverso Occhiuto ed anche Tajani, quest’ultimo sul fronte sanitario.
E dato che questa è una legge contenitore, non una legge contenuto, allora mi chiedo perché non estendere le stesse perplessità anche alle altre materie quali l’istruzione e i trasporti?Perché secondo Tajani la sanità potrebbe entrare in difficoltà e non anche, ad esempio, l’istruzione?
A me interessa sottolineare – rimarca – che la stessa maggioranza esprime perplessità sui contenuti di questo provvedimento.Del resto, la stessa presidente Meloni nel 2014 presentò un progetto di legge per l’abolizione delle attuali regioni, il che è davvero singolare…”. Cosa chiedete? “Noi chiediamo un approfondimento.
In un provvedimento cosi importante e strategico all’esercizio dei diritti fondamentali dei cittadini, i tempi sono funzionali all’analisi nel merito e parlare in Commissione e in Aula è parlare al Paese, non solo ai deputati.Vorremmo quindi discutere gli emendamenti uno per uno ed avere ampi spazi di dibattito anche in Aula – risponde – Noi vogliamo che le nostre osservazioni di merito siano rivolte all’Italia e agli italiani e che gli atti parlamentari esprimano tutta la nostra preoccupazione per le gravi carenze del provvedimento e dei suoi profili di incostituzionalità”.
Se non ci sarà una risposta di Fontana? “Esprimeremo in tutte le forme democratiche dentro e fuori dal Palazzo la nostra contrarietà ad una legge che trasforma il nostro regionalismo costituzionale in un regionalismo competitivo, mettendo regioni e cittadini l’uno contro l’altro”, conclude il parlamentare. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)