Auto lesionista MASSIMO GRAMELLINI
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Non è un momento facile per le donne al volante. Mentre la ministra ombra Guidi finiva fuoristrada (e finalmente in prima pagina) per un aiutino legislativo alla sua anima Gemelli, l’icona della fu-Forza Italia faceva un frontale con la sua sagacia, già messa a dura prova quando immaginò dei neutrini che sfrecciavano in un tunnel sotto il Gran Sasso senza neanche la cintura di sicurezza e il libretto di circolazione. In un video elettorale Maria Stella Cadente Gelmini critica la pratica della giunta Pisapia di multare gli automobilisti milanesi per rimpinguare le casse esangui del Comune. Il problema è che dietro di lei, a favore di telecamera, sorridono tre auto in sosta vietata.
O la Gelmini intende lanciare il messaggio iperliberista che ciascuno ha diritto di parcheggiare la sua auto dove gli garba, anche sui mocassini del vigile urbano. Oppure non si è accorta di predicare il verbo innocentista in flagranza di reato. Come se avesse registrato un appello a favore della cucina vegana addentando una bistecca al sangue. Escluso che una berlusconiana di razza ignori l’importanza dell’immagine, se ne deve dedurre che l’unica che le stia a cuore sia la sua. Al punto da non accorgersi delle gomme più o meno sgonfie che la circondano.
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