La Juve Stabia si sveglia troppo tardi a Cerignola, accorciando per due volte le distanza dopo i tre gol dei pugliesi, che poi chiudono il match nel finale.
<strong>PODIO
Medaglia d’oro: a Christian Santos, che tiene in vita la Juve Stabia.Il venezuelano entra in campo quando il risultato è ormai compromesso e invece dà la scossa in grado di tenere fino praticamente alla fine in ansia il Cerignola. Il 99 fa quello che gli si chiede, e che tra l’altro si vede spesso nei video presenti in rete delle sue prodezze, ovvero lanciarsi senza paura sui palloni che vagano in area, tramutandoli attivamente in occasioni o gol. Bellissima ed efficace l’acrobazia che buca per la seconda volta i pugliesi: che sia geesto ripetuto più volte anche nel prosieguo di stagione.
Medaglia d’oro: a Daniele Mignanelli, che nel secondo tempo aggiusta una prestazione stranamente sotto tono. Il terzino della Juve Stabia si mostra subito nervoso, troppo, incappando in un giallo che rischia di tramutarsi in rosso già prima dell’intervallo; nella ripresa invece il 19 sgomma sulla fascia sinistra, regalando cross a ripetizione per le punte che occupano l’area. E’ un cioccolatino degno di San Valentino quello che offre a Pandolfi, macchinoso nel cercare il tiro.
Medaglia di bronzo: a Mariano Guarracino, che entra bene in un momento nero del match. Colucci lo butta dentro un po’ per ravvivare la squadra e un po’, probabilmente, pensando già alla gara di venerdì con la Gelbison, ed il giovane esterno stupisce per grinta e rapidità di esecuzione. Idee chiare e passo veloce per lui, che pesca Zigoni per il possibile 3-3 ma il 9 incredibilmente non arriva sulla palla solo da appoggiare in rete.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Tommaso Maggioni che stecca senza appelli la gara. Pronti via e l’esterno basso di fa superare (insieme ad Altobelli) da Malcore senza opporre particolare resistenza e da lì la sua gara non ra registrare squilli. Anzi il 96 è in costante difficoltà sulle continue scorribande del Cerignola né riesce a staccarsi in fase di spinta per servire gli attaccanti.
Medaglia d’argento: a Luca Berardocco, troppo flemmatico nella gestione e nel giro palla. Il regista stabiese ha il merito, misto alla sfortuna, di centrare il palo con una gran conclusione dalla distanza ma, sul ribaltamento di fronte, cincischia con la palla nell’area stabiese, facendola soffiare da Achik che serve a D’Andrea la palla del terzo gol cerignolano.
Medaglia di bronzo: a Manuel Ricci che non prende per mano i compagni. In una gara in salita per tanti motivi diversi, l’ex Potenza scompare senza sopperire alla giornata opaca di Berardocco. Il rischio concreto è che la sua duttilità, da risorsa, diventi quasi un fattore di confusione e poca incisività.