Attacco, difesa e ambiente: come arrivano Juventus e Napoli alla partita scudetto

Meno sei, poi si scenderà in campo e ogni statistica andrà in fumo. Intanto, però,...

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Meno sei, poi si scenderà in campo e ogni statistica andrà in fumo. Intanto, però, ci affidiamo proprio ai numeri per comparare Juventus e Napoli: due compagini estremamente diverse, nella mentalità e gioco, che si vedranno l’uno contro l’altro, sabato, mentre Carlo Conti presenterà il suo nuovo Sanremo. Uno scontro nello scontro, tra chi vorrà vedersi il big match e chi la finale del festival. Ma questa è tutta una altra storia. Attacco, difesa e ambiente: ecco come arrivano Juve e Napoli alla partita scudetto. 

L’ATTACCO- Il miglior attacco contro il secondo. Higuain, 24 gol in 24 partite, vs Paulo Dybala, a 13 gol, ma dal talento infinito. 53 gol, quelli azzurri; 45, quelli bianconeri. Eccezionali. Per entrambi i club. Con gli azzurri a 9 reti più in là, ma con un Pipita in stato di grazia, in grado di segnare e far vincere le partite da solo. Dicono, generalmente, che a vincere lo scudetto sia la miglior difesa, accaduto 23 volte, ma succede, quasi sempre, che a trionfare, in realtà, sia il miglior attacco(24 volte). Un messaggio chiaro ai partenopei, ma anche ai bianconeri che possono contare su un pacchetto offensivo di tutto rispetto, con Dybala, Zaza, Morata e Manduzkic, al momento out per infortunio. 

LA DIFESA- Quella della Juventus non ha rivali: su 32 partite sono stati solamente 15 i gol subiti. Merito di uomini che si conoscono alla perfezioni e di un portiere, ancora il miglior al mondo, che non ha intenzione di abbassare la saracinesca. A tre o a 4 non importa: Allegri ha educato i propri ragazzi a scendere in campo in ogni modo e per ogni evenienza. Non spaventa quindi l’assenza di Chiellini. Dall’altra parte, il Napoli che, con l’inserimento di Pepe Reina, Hysaj, Chiriches e la rinascita di Albiol e Koulibaly, ha ripreso fiducia e consapevolezza dei propri mezzi. Sono solo 19, infatti, le reti subite dal portierone azzurro. Non male per una squadra che, soltanto l’anno scorso, ne ha subite 73. 

FATTORI AMBIENTALI- Sarà un clima disteso, quello dello Stadium, almeno per i tifosi bianconeri, abituati a vincere e consapevoli che questa è solo una partita. Faranno sentire, però, la loro voce, come consuetudine, per spingere la loro squadra fino alla fine. Diversa sarà la vigilia per i tifosi azzurri, ad un passo dalla storia. Lo scudetto è lì, che si vede, allora questa partita non è come tutte le altre. Non ci saranno a Torino, ma si faranno comunque sentire, aspettando la squadra al ritorno e facendo gruppi di ascolti davvero consistenti. 

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