Il furto dei catalizzatori, un componente del sistema di scarico delle autovetture, è un fenomeno in aumento.
Il convertitore catalitico, conosciuto come marmitta catalitica, è un dispositivo catalizzatore montato sull’impianto di scarico di un motore a combustione interna. La marmitta catalitica ha il compito di trasformare chimicamente le sostanze nocive alla salute e all’ambiente presenti nei gas di scarico in elementi o composti innocui o comunque con un impatto negativo minore. In modo marginale, la marmitta catalitica aiuta inoltre il silenziatore ad abbattere la rumorosità. Oltre al ferro, all’acciaio, al bronzo e all’alluminio, quello che fa più gola al mercato sono alcuni metalli preziosi come rame, zinco, rodio, platino e palladio, quest’ultimi presenti soprattutto nelle marmitte catalitiche dismesse che equipaggiano le autovetture dell’ultima generazione.
I ladri hanno pertanto scoperto che ne possono ricavare piccole quantità di metalli che hanno un buon mercato.
In tali casi, le vittime oltre a dover sostituire l’intero sistema di scarico e riparare altre parti eventualmente danneggiate, non possono disporre della propria autovettura per il tempo occorrente alla riparazione.
Considerata la recrudescenza di questo reato, i Carabinieri di Lentini (SR) hanno intensificato i servizi di controllo del territorio e hanno arrestato, al Cortile Breci, un pregiudicato 46enne del luogo, sorpreso mentre smontava il catalizzatore di una Fiat Punto, asportata poco prima ad un ignaro cittadino.
Per l’arrestato, dopo la convalida, il Tribunale Aretuseo ha disposto la misura cautelare dei domiciliari.
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