I
capi della Chiesa hanno rivolto un appello mondiale a chi renderà parte alla COP26 per la salvaguardia del pianeta e dei suoi abitanti
Punti Chiave Articolo
Le azioni dell’uomo, anno dopo anno, stanno mettendo sempre più a rischio la vita dell’intero pianeta; è giusto, quindi, attivarsi affinché si cambi atteggiamento e si diventi un po’ più rispettosi e devoti verso il luogo che ha dato i natali alla specie
Il messaggio del Vaticano
I leader della Chiesa, tra cui anche Papa Francesco, hanno invitato a pregare per le sorti della terra in vista della COP26 che si terrà a Glasgow dal 1 al 12 novembre e che vedrà la partecipazione degli stati membri dell’ONU.
Il messaggio dei capi della Chiesa è rivolto anche a persone di diverse culture e religioni, in quanto richiamano l’unione verso un obiettivo comune a tutti gli esseri umani; la pandemia ha dimostrato che una buona strategia di prevenzione è tenere al sicuro tutti, ed è questo il messaggio che essi hanno cercato di trasmettere.
Essi hanno esortato a non adagiarsi e a non accontentarsi di soluzioni semplici, ma di aspirare al massimo benessere con un occhio puntato alle generazioni future, che non devono pagare gli errori dei loro genitori e nonni.
Nel trasmettere questo messaggio, hanno citato alcuni passi del Vangelo, invitando per l’appunto a fare scelte che includano la continuazione della specie e il benessere dei futuri abitanti del pianeta.
Una grande forma di altruismo
Da che mondo è mondo, l’uomo è sempre stato tentato dall’agire per suo unico interesse non curandosi degli altri; non è così, però, che ci si comporta tra persone civili.
Le nostre azioni si stanno ripercuotendo sul suolo su cui viviamo, col rischio di sprecare l’immensa risorsa di cui disponiamo; è giusto, quindi, adottare nuove misure comportamentali per far sì che, tra diversi secoli, saremo ancora qui a fare la storia della specie in un mondo, si spera, più sano.
Appello mondiale; l’invito dei leader cristiani a proteggere la terra/Antonio Cascone/redazione