a href="https://www.youtube.com/watch?v=9eP5yCMMdnE" target="_blank">L’intervento del collega Antonio Clausi di CosenzaChannel.it in diretta e in esclusiva al Pungiglione Stabiese
Nel corso dell’ultima puntata della trasmissione radiofonica di ViViRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, andata in onda martedì sera, abbiamo avuto in collegamento telefonico Antonio Clausi, collega di Cosenza Channel. Con lui abbiamo parlato di Cosenza vs Juve Stabia match di domenica pomeriggio e della condizioni attuali dei silani.
Il Cosenza si appresta ad affrontare la Juve Stabia nel prossimo match in casa dopo la vittoria casalinga con la Fidelis Andria. I lupi vorranno sfruttare il secondo incontro consecutivo in casa. Dall’altra parte c’è la Juve Stabia in enorme difficoltà, ma che ha cambiato recentemente l’allenatore. Antonio ti preoccupa questo cambio di allenatore o vedi un Cosenza in salute che in questo momento può fare ciò che vuole?
Credo che il cambio dell’allenatore dia sempre una scossa alla squadra. Sicuramente ci fu a Cosenza subito dopo l’esonero di Roselli, poi i risultati non sono andati come speravamo, però il Cosenza post Roselli ha comunque mantenuto l’obiettivo di restare aggrappato alla zona play-off cercando di occupare le posizioni che contano. Nell’immediato credo che i cambi di allenatore possono sortire quasi sempre effetti positivi, l’importante è riuscire ad assestare bene la situazione. Detto questo, credo che la Juve Stabia sia la squadra dopo Lecce e Foggia che abbia maggiore qualità in organico, anche prima della rivoluzione del mercato di gennaio, forse a maggior ragione l’avrà anche adesso. Dovrà semplicemente riuscire a convogliare tutta la qualità che adesso si ritrova a gestire Guido Carboni.
Qual’è stato il motivo che ha portato l’allontanamento di mister Roselli?
Ha pagato il fatto che il Presidente si sia esposto questa estate con dichiarazioni in cui affermava che il Cosenza quest’anno doveva migliorare il quinto posto dello scorso campionato, e a detta sua la squadra poteva fare un campionato ambizioso e di vertice. Roselli, invece, sin dal primo giorno aveva sottolineato che ciò non fosse possibile in quanto consapevole che c’erano società che avevano investito più del Cosenza e soprattutto che vantavano un organico più importante. Alla lunga i rossoblu hanno dimostrato quello che Roselli aveva ampiamente previsto, con alcuni risultati non proprio positivi. Quindi nel momento in cui i risultati non sono arrivati, l’allenatore è stato il primo a pagare, con lui dopo qualche settimana è cambiato anche il Direttore sportivo e adesso il Cosenza ha una guida tecnica completamente nuova con Aladino Valoti dietro la scrivania e Stefano De Angelis in panchina. Il tecnico ha fatto carriera nel club partendo dagli Allievi, passando poi alla Berretti, in seguito come secondo di Roselli e adesso allenatore della prima squadra.
Ci puoi fare un focus sugli ex Juve Stabia D’Anna e soprattutto Allan Baclet. Che campionato stanno disputando a Cosenza?
D’Anna gioca poco e quando viene impiegato gioca bene, il problema è che si è fatto male un po’ troppo, ha saltato diverse partite e quindi il suo apporto è stato limitato. Quando è stato chiamato in causa la sua esperienza si è notata e avvertita ampiamente. Per quanto riguarda Baclet, si tratta di un giocatore che se sta bene viene posizionato al centro dell’attacco e fa anche tanti gol. Anche lui ha disputato soltanto una decina di gare per un problema muscolare, poi è rientrato e adesso ha segnato molte reti. Dopo Statella, l’esterno sinistro, è un calciatore che ha una vena realizzativa importante. In tutta la Lega Pro, credo che tra minuti giocati e gol realizzati, non ci siano calciatore prolifici come il francese. Giocando molto poco ha realizzato comunque 6 gol.
Per quanto riguarda il modulo adottato da De Angelis che ci puoi dire?
Il tecnico non ha un modulo fisso, inizialmente è partito con il 4-3-2-1 e adesso sembra aver cambiato idea dopo qualche risultato altalenante è ritornato ad adottare il 4-3-3 che utilizzava anche Roselli. Non è da escludere che contro la Juve Stabia possa proporre il suo calcio offensivo con 4 attaccanti veri schierati lì davanti a creare scompiglio alla retroguardia gialloblù.
Per quanto riguarda un discorso sul pubblico di casa, sempre caloroso, come sta vivendo questo campionato?
Il pubblico ultimamente si è un po’ allontanato anche se in casa comunque si registrano sempre le 2000 unità. Contro la Juve Stabia, anche grazie ad un’iniziativa proposta dalla società con un centro sociale, realtà viva e presente sul territorio, in sinergia proprio con il club favorirà per questa domenica l’afflusso di centinaia di migranti che troveranno occupazione nel week end qui a Cosenza. In programma ci sarà la fiera di San Giuseppe, un evento storico che si ripete ormai da decine di anni, quindi i migranti che in questi giorni si troveranno in città per esporre i propri prodotti, verranno poi invitati gratuitamente allo stadio e come già avvenuto l’anno scorso, in questi periodi avranno modo di tifare ovviamente per il Cosenza e gustarsi la partita dalla tribuna in modo gratuito.
Alla luce del mercato di gennaio fatto dalla società con l’acquisto di Cavallaro, che lo scorso anno in Lega Pro è stato protagonista segnando tanti gol, ci si aspettava qualcosa in più in questo girone di ritorno?
Sicuramente. La squadra è stata rinforzata, però non è semplice passare da un modulo totalmente difensivo come quello utilizzato da Roselli, ad uno offensivo come quello che adotta De Angelis. Se ricordate bene all’andata contro la Juve Stabia, il Cosenza giocò rintanato nella propria meta campo per poi provare ad attaccare in contropiede. Quel Cosenza non esiste più, adesso è una squadra che gioca con la linea dei difensori all’altezza del centrocampo, quindi in modo totalmente differente. É una squadra che negli ultimi due anni sì è espressa con un atteggiamento diverso e che adesso ha fatto un po’ di fatica a gestire il cambiamento.
Un tuo giudizio su questo cambio di allenatore. Il Cosenza ci ha guadagnato secondo un tuo giudizio, oppure era meglio continuare con lui?
Credo che le ambizioni della società di inizio stagione, con il mercato attuato e con le risorse investite non era possibile, perché Matera,Juve Stabia, Foggia e Lecce sono quattro società costruite per occupare le prime quattro posizioni e così stanno facendo dall’inizio della stagione. Un po’ in calo la Juve Stabia nelle ultime giornate, però visto il cammino fatto prima della crisi, è riuscita ugualmente a conservare la posizione di classifica. Faccio un inciso, sottolineando che il rapporto tra Roselli e il pubblico di Cosenza si era un po’ incrinato, perché il non bel gioco che aveva un po’ deluso i palati fini dei supporters rossoblu ha avuto la meglio nella valutazione del tecnico che veniva visto come un allenatore un po’ retrò. Nel momento in cui la società aveva dichiarato di voler disputare un campionato di vertice, non vedere i risultati e neppure un minimo di gioco, non ha più soddisfatto i sostenitori rossoblu. Quindi alla luce del malcontento generale, è stato necessario il cambio dell’allenatore che ha portato nell’immediato punti e bel gioco, intramezzato da una flessione e poi adesso una nuova impennata condita dai risultati dopo i pareggi di Pagani e la vittoria contro l’Andria. Le prestazioni sono sempre arrivate nella singola partita. Perde il confronto con le altre per la mancanza di esperienza nell’area tecnica, in quanto De Angelis é alla prima vera occasione nel professionismo, mentre Roselli vantava ben oltre 30 anni di panchina.
In chiusura, considerando possibili squalificati e infortunati, puoi darci più o meno un undici generale allo stato attuale?
Non ci sono né infortunati e nè squalificati, per la prima volta in stagione il Cosenza sarà al completo. Non era mai successo nelle 29 partite precedenti che il Cosenza potesse contare su tutti i componenti a disposizione. Credo che il tecnico adotterà il 4-3-2-1, quella che lui predilige, dovrebbe schierare Perina tra i pali, D’Anna a destra e D’Orazio a sinistra con Tedeschi e Blondett come coppia centrale. A centrocampo Caccetta e Calamai a formare la coppia di centrocampisti, con Statella a destra, Letizia nella posizione di trequartista e a sinistra Cavallaro. Punta centrale Alain Pierre Baclet.
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